GROSSETO – In Toscana le Fonti di energia rinnovabili hanno confermato il ruolo di primo piano nel panorama energetico regionale, sia per la produzione di energia elettrica, sia per la produzione di calore, grazie ai 39.203 impianti diffusi in tutti i Comuni.
È il solare fotovoltaico la tecnologia più diffusa in termini numerici, con il 98,8% degli impianti, seguiti dall’idroelettrico con l’0,5% e da impianti eolici, alimentati da biomasse e impianti geotermici.
La potenza efficiente netta degli impianti a fonti rinnovabili installati si attesta a 2.181MW rappresentando circa il 50% della potenza netta disponibile nella Regione. Tra questa, è il fotovoltaico la tecnologia con maggior potenza installata pari a 776,2MW (35,6%), seguito da geotermico con 767,2MW (35,2%) e dagli impianti idroelettrici 360,8MW (16,5%).
In Toscana il maggior contributo arriva dall’energia della terra, 5.867 GWh/anno, seguita dall’energia solare con 859 GWh/anno che, insieme, coprono l’81% della produzione totale di energia da fonti rinnovali. La restante produzione è prodotta dall’energia idroelettrica 829 GWh/anno (10,1%), dalle bioenergie 498 GWh/anno (6%) ed eolica 236 GWh/anno (2,8%). Il contributo complessivo di energia prodotta tramite fonti rinnovabili è pari al 49,4%.
Questa è la situazione che emerge dall’edizione regionale del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente, realizzato grazie al contributo di Enel Greenpower, presentato questa mattina a Grosseto in occasione dell’arrivo in città del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare che sta viaggiando lungo i binari d’Italia proprio per chiedere all’Europa e all’Italia maggiori impegni nel Pacchetto Energia e Clima 2030 e traghettare così il nostro Paese verso la totale decarbonizzazione del proprio sistema energetico.
Il primo appuntamento, “Efficienza energetica e Rinnovabili negli edifici: opportunità e prospettive per un modello diffuso”, ha visto l’intervento di: Katiuscia Eroe, Responsabile nazionale Energia Legambiente, Federica Fratoni, Assessore regionale all’Ambiente, Gabriele Susanna Direttore Direzione efficienza energetica ed energia termica GSE, Vincenzo Ventricelli Azzero Co2, Rita Casalini, Struttura Innovazione, Direzione Centrale Innoovazione e Sistemi informativi Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ing. Gianluca Scarpellini, Direttore Trenitalia Regione Toscana Giorgio Pisano, Resp. Sviluppo Mercati Ecopneus, Gino Bianchi resp. Unità territoriale Lucca Enel Greenpower O&M Hydro.
«La regione Toscana è leader nella distribuzione e diffusione di tutte le fonti rinnovabili, non solo per quelle tradizionali. – dichiara Katiuscia Eroe, Responsabile Energia Legambiente – È necessario, però, trasformare le città italiane in un grande cantiere, dove gli edifici pubblici e privati diventano più sicuri ed efficienti, anche con sistemi innovativi di riscaldamento e raffrescamento, in cui la mobilità diventa sempre più elettrica e ciclabile, con un efficiente servizio pubblico e moderni sistemi di car sharing. Si devono anche eliminare tutti i sussidi alle fonti fossili, che oggi direttamente e indirettamente premiano chi estrae petrolio e gas, e che penalizzano in bolletta le fonti pulite e l’efficienza».
Il 100% dei Comuni della Regione Toscana ha sul proprio territorio almeno un impianto da fonte rinnovabile.
Escludendo il grande idroelettrico sono 100 i Comuni che grazie alle fonti rinnovabili producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie.
«Viste le premesse la Toscana è destinata a svolgere un ruolo da protagonista verso un futuro 100% rinnovabile, ma è importante sviluppare delle politiche di sostegno per quelle aziende che in questi anni hanno deciso di investire nelle rinnovabili non solo per ridurre le spese energetiche, ma anche per migliorare le filiere produttive. Le buone pratiche presentate nella giornata di oggi hanno dimostrato come questo sia possibile, ovvero che puntare su un modello energetico sostenibile è la scelta vincente. – dichiara Angelo Gentili, segreteria nazionale di Legambiente -. La richiesta alla Regione Toscana è quella di approvare un piano Clima e Energia per lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica coerente con la Strategia Energetica Nazionale e con l’accordo di Parigi. Chiediamo regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti da fonti rinnovabili, incentivi per l’autoproduzione da parte di aziende, cittadini, enti locali per stimolare lo sviluppo di un nuovo sistema energetico che possono portare vantaggi diretti alle famiglie».
A bordo del Treno Verde nella tappa toscana Legambiente ha premiato “I RinnovABILI”, realtà che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza e che fanno a meno di petrolio, gas e carbone.
Tra gli enti che si sono distinti in questo senso c’è la Maremmana, un gruppo di aziende della famiglia Pallini, che producono energia rinnovabile da biogas e sono attive da quasi 30 anni nell’attività di ricezione agrituristica. L’impianto di biogas da 400 kW viene alimentato da reflui zootecnici, colture dedicate e sottoprodotti. Il biogas prodotto viene trasformato in elettricità tramite un Cogeneratore: l’elettricità prodotta eccede il fabbisogno energetico aziendale, garantendo perciò la copertura del 100% dei consumi.
Non meno encomiabile il Caseificio Il Fiorino che nel 2012 ha voluto all’interno della propria azienda un impianto fotovoltaico da 112,5 kW di potenza che si estende su una superficie di 1285 mq.
L’impianto produce circa 133.000 kWh/anno di energia riuscendo a coprire circa il 37% del fabbisogno energetico del caseificio. A seguire il Caseificio Sociale Manciano – Società Agricola Cooperativa – che nell’ambito di un P.I.F (Progetto Integrato di Filiera) finanziato dalla Regione Toscana con fondi UE, è stata finanziata la costruzione di un impianto fotovoltaico da 250 kW. L’impiego dei pannelli fotovoltaici consente al caseificio di sfruttare l’energia del sole, in modo del tutto pulito e non invasivo per l’ambiente. L’energia prodotta da questo impianto è stimata essere intorno ai 250.000 kWh/anno e copre circa il 20% del fabbisogno dell’intero stabilimento.
Un’altra importante realtà toscana è la Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano, che ha installato un impianto fotovoltaico da circa 150 kW, che produce quasi il 50% dell’energia che occorre per coprire il fabbisogno energetico annuale. Inoltre, sono stati apportati accorgimenti quali coibentazioni, porte avvolgibili per la separazione dei diversi ambienti, isolamenti, che hanno permesso di ridurre lo spreco di energia, sia elettrica che termica.
Nel 2013 è nata Vapori di Birra una realtà che ha basato la propria attività sull’imbrigliare il vapore che esce naturalmente dalla crosta terrestre e destinarlo alla produzione di birra. Così, un convenzionale impianto viene re-ingegnerizzato al fine di adoperare vapore geotermico anziché gas naturale. Il vapore geotermico ad alta temperatura e pressione proviene dalla vicina centrale Enel Green Power e copre interamente il fabbisogno energetico del ciclo produttivo.
Nel comune di Monterotondo Marittimo si trova Serraiola Wine che per l’approvvigionamento energetico si è dotata di un impianto fotovoltaico in silicio policristallino da 12,48 kW in grado di generare 14.976 kWh/anno. L’elettricità generata è valorizzata in regime di “scambio sul posto”, una forma di compensazione economica tra energia immessa in rete e prelievi: attraverso questa forma di incentivazione indiretta l’utente riceve un rimborso parziale in bolletta in relazione alla quantità di energia in eccedenza, ossia quella che viene immessa in rete al netto dell’autoconsumo, contabilizzata a fine anno.
La Cantina Salcheto si è da sempre prefissata obiettivi di miglioramento dal punto di vista della sostenibilità ambientale e sociale, oltre che economica. La cantina di vinificazione ha ottenuto dal 2011 la piena autonomia energetica tramite l’installazione di un impianto fotovoltaico da 32 kW, una caldaia a cippato da 150 kW e un impianto geotermico a bassa entalpia da 20 kW. In azienda sono inoltre presenti diverse soluzioni per il risparmio energetico: illuminazione naturale a specchio, free-cooling da ventilazione notturna, giardino verticale e irrigazione adiabatica. L’Oleificio OL.MA, Collegio Toscano degli Olivicoltori in località
Braccagni, usufruisce di un impianto fotovoltaico da 60kW realizzato sul tetto di uno dei propri edifici con pannelli fotovoltaici vetro-vetro. Questi oltre a fornire energia elettrica, consentono una radiazione luminosa all’interno della struttura, sistema che permette di illuminare alcune aree di lavoro in modo totalmente naturale. Nel Comune di Grosseto, Condominio Convivere, un progetto che ha previsto la riqualificazione edilizia, con demolizione e ricostruzione, di un vecchio fabbricato energeticamente inefficiente. Con questo approccio non c’è stato alcun consumo nuovo di suolo. La riedificazione è avvenuta nel pieno rispetto delle caratteristiche architettoniche distintive del quartiere cittadino. Il nuovo edificio ha una classe energetica A++++ ed è riscaldato e raffrescato da una di pompa di calore geotermica da 36 kWt di potenza, a servizio di 6 sonde verticali. L’impianto è centralizzato ma la contabilizzazione dell’energia è separata. Sul tetto dell’edificio è presente un impianto fotovoltaico 14 kW. Complessivamente per questo progetto si stima un risparmio di 200 tonnellate di CO2 annue e circa 50 NOx.
Il Comune di Capalbio (GR) ha realizzato un progetto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di una scuola. L’impianto fotovoltaico, di potenza pari a 19,5 kW, fornisce energia elettrica ad una pompa di calore di potenza 45 kW. In questo modo si riesce a trasformare l’energia del sole sia per il riscaldamento che per il raffrescamento dell’edificio scolastico. Grazie a queste tecnologie si risparmiano annualmente circa 3.400€ oltre che avere una riduzione di emissioni di CO2 pari a 12t.
Il Comune di Pescaglia (LU), ha realizzato due progetti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici sul tetto di due scuole: scuola G. Puccini e scuola San Martino. L’impianto fotovoltaico della Scuola Puccini ha una potenza di 19,5 kW e fornisce energia elettrica ad una pompa di calore di potenza 108 kW mentre sulla Scuola San Martino l’impianto di 12,48 kW è a servizio di una pompa di calore di 94,5 kW. Grazie a queste tecnologie si risparmiano annualmente rispettivamente circa 5.800€ per la Puccini e 3.400€ per la San Martino. Inoltre queste scelte portano a una riduzione di emissioni pari a 26t e 18,3t di CO2.
Il Treno Verde, inoltre, in ciascuna delle sue tappe, in occasione della proclamazione da parte dei Ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dei Beni culturali e del turismo del 2018 Anno nazionale del cibo italiano, ospita a bordo degustazioni di cibi prodotti con l’uso di energia 100% rinnovabile autoprodotta.
Quest’anno a bordo del convoglio ambientalista anche Civico 5.0 un altro modo di vivere il condominio, pensato per sensibilizzare cittadini, amministrazioni e costruttori sull’importanza di un nuovo modello di vivere e progettare i condomini e i suoi spazi; dando consigli utili e strumenti concreti per migliorare la qualità della vita dei palazzi condominiali, per capire come abbattere i costi in bolletta e dire ‘basta’ a alle case colabrodo.
In Italia sono 11,9 milioni di edifici residenziali – il 79,3% degli edifici totali – con 30,6 milioni di abitazioni e di questi, di questi oltre 2 milioni si trovano in uno stato di conservazione mediocre e pessimo, pari al 16,8% del totale. In Toscana sono invece circa 85mila gli edifici residenziali che si trovano in questo stato, 11,6% del patrimonio edilizio abitativo della regione, sui quali è necessario intervenire al più presto al fine di migliorare la qualità di vita delle famiglie. Non bisogna dimenticare, inoltre, il patrimonio edilizio scolastico che versa in condizioni di inefficienza. Per migliorare lo stato di questo patrimonio edilizio esistono strumenti, incentivi e fondi attraverso i quali è possibile intervenire generando sviluppo e nuovi posti di lavoro.