GAVORRANO – Il voto politico del 4 marzo, questa volta più che in passato, può influenzare il voto delle amministrative che a primavera inoltrata (si parla della data di domenica 27 maggio) riguarderanno anche il Comune di Gavorrano.
La fotografia uscita dalle urne domenica scorsa racconta con chiarezza una situazione politica nuova e per alcuni aspetti anche inaspettata. Contiene infatti diversi dettagli interessanti che favoriscono diversi spunti di riflessione. Noi cercheremo di metterli a fuoco.
L’avanzata del centrodestra – La prima notizia che balza agli occhi è questa. Il centrodestra ha vinto le elezioni e ottiene il primato sia alla Camera (32,89%) che al Senato (33,62%). Un centrodestra trainato dalla Lega che in alcuni casi, come nel seggio di Castellaccia, ha ottenuto risultati “padani”. Insomma il centrodestra questa volta c’è e ci sarà con una forza che può davvero ambire a vincere il Comune. Per la prima volta nella storia di Gavorrano infatti il sindaco potrebbe essere “azzurro”, o meglio “verde”, ma sopratutto non più rosso.
Il Movimento 5 Stelle – Anche i Cinque Stelle possono ben sperare per le amministrative. Sono in buona posizione, terzi, e intorno al 26% sia a Camera che Senato. In questo caso c’è da capire se l’M5S riuscirà a presentare una lista. Mossa da consigliare perché in un ipotetico confronto con gli altri schieramenti e con il traino, magari, di un Governo pentastellato, quel 26% potrebbe crescere ancora fino alla quota vittoria.
Il Pd rimane il “centro” del centrosinistra – Nonostante tutto a Gavorrano il Partito democratico rimane il perno del centrosinistra, anche se molto ridimensionato. Ottiene tra il 26% e il 27%, come i 5 Stelle. Con gli alleati in coalizione raggiunge però a fatica il 30% (alla Camera è al 29 e spiccioli). Insomma una quota che non garantisce la vittoria alle amministrative e che pone un serio problema sulle possibili alleanze (vedi capitoli successivi).
Il partito del sindaco diventa un prefisso telefonico – Se il Pd non ride, anzi piange, il Psi che a Gavorrano esprime il sindaco Elisabetta Iacomelli, è ormai soltanto un ricordo. La lista Insieme (che aveva al suo interno anche i Verdi) ottiene lo 0,87% alla Camera e lo 0,72% al Senato.
Borghi non tira e LeU non va – Mentre il centrodestra vola e il 5 Stelle si consolida la sinistra scompare. Può dipendere da molti fattori, tra cui l’andamento del voto a livello nazionale, ma sicuramente bisogna tenere conto anche del dato locale. Liberi e Uguali non va oltre il 6,7% nonostante come candidato al proporzionale della Camera avesse Massimo Borghi, ex sindaco di Gavorrano, e nonostante una campagna elettorale che ha visto diverse iniziative proprio nel Comune di Gavorrano. Insomma Borghi non è stato da traino per LeU che è andato meglio della media provinciale a Gavorrano, ma con un risultato veramente deludente.
A che serve la sinistra divisa? Agli altri partiti – Facendo un rapido calcolo, anche senza essere tanto precisi, si nota che se il centrosinistra (così come si è presentato alle politiche) e le forze che hanno dato vita a “Liberi e Uguali” cercassero di mettere in piedi un progetto unitario avrebbero la maggioranza relativa. Di poco, dai 150 ai 200 voti in più, rispetto al centrodestra, ma comunque in grado di poter vincere la sfida delle amministrative (si vota con il turno unico, un po’ come nel collegio, chi prende un voto in più vince). La divisione della sinistra in altri termini può essere molto utile al centrodestra e al Movimento 5 Stelle. Cosa che invece ha influito poco a livello nazionale dove il dato del centrosinistra è stato talmente basso da non impensierire nessuno.
Farruggia, Pagluichi & Co. – Per quanto riguarda invece i progetti “civici” che erano stati annunciati prima del voto, è difficile capire come poterli leggere in un contesto nazionale con dati politici ben delimitati. Potrebbe però succedere che i partiti tradizionali, per esempio quelli di centrodestra, possano decidere di sostenere uno di questi candidati civici che, lo ricordiamo, fino ad oggi sono Giuseppe Farruggia e Simone Pagliuchi.
Ecco i dati del Senato:
Ecco i dati della Camera: