MONTE ARGENTARIO – Dopo la Giannella, Porto Ercole e Terra Rossa, si verifica l’ennesimo avvistamento di canide, filmato stavolta in località “Le Piane”, e scatta nuovamente l’allarme lupo nella zona sud della Maremma, in una delle aree a più forte vocazione turistica della Costa d’Argento.
Dopo mesi di voci insistenti e di smentite, di video, molto spesso considerati falsi, e di testimonianze sussurrate, a prendersi la responsabilità di dare la conferma che i lupi ci sono e fanno base in Feniglia, è stato il noto esponente WWF lagunare, Angelo Properzi, farmacista in pensione che, naturalmente, accoglie positivamente la presenza del “grosso” predatore come elemento d’equilibrio che proteggerà la flora della pineta dagli ungulati.
Sono giorni, però, che si susseguono video di avvistamenti e la preoccupazione tra la gente cresce, le domande su come gestire il fenomeno sono molte e non bastano le rassicurazioni per mettere a tacere le ansie di quanti, pur amando gli animali, amano la natura e amano vivere il proprio territorio e iniziano a temere per la propria incolumità e per quella dei bambini, più esposti al rischio, se questi animali, siano essi cani randagi o lupi, dovessero essere un vero e proprio branco.
Nonostante il silenzio delle Istituzioni su eventuali monitoraggi o controllo del fenomeno, il dibattito, tra chi si preoccupa dell’eventuale presenza dei lupi e di chi è entusiasmato dalla presenza di questi animali, ormai è iniziato: ci sono molte persone che vivono serenamente l’arrivo dei lupi e chiedono a gran voce che vengano lasciati in pace, c’è chi protesta perché da oggi non potrà più portare il proprio cane in pineta o al Monte, ma c’è anche chi parla di tragedia annunciata alla “Dune insanguinate”.
Ancora non è chiaro se a essere stato avvistato sia sempre lo stesso singolo esemplare, che qualcuno dice essere un pastore cecoslovacco, il quale scorrazza liberamente per la zona, o se l’animale faccia parte del branco che, a quanto sembra, avrebbe colonizzato la pineta di Feniglia.
Forse tra chi balla con i lupi e chi è pronto a imbracciare il fucile, sarebbe utile, piuttosto, ristabilire la via di mezzo che ha sempre contraddistinto il territorio, con interventi che garantiscano l’equilibrio tra flora e fauna, ma anche la tranquillità di chi quella zona la ama, la vive e l’ha sempre rispettata.