MONTEMASSI – «Le caldaia per il riscaldamento hanno smesso di funzionare, le attività commerciali paralizzate, le famiglie esasperate e infuriate». È la situazione che stanno vivendo i cittadini di Montemassi, nel comune di Roccastrada, da una settimana senz’acqua.
«Una situazione ormai insostenibile per i profondi disagi che sta creando e i danni che sta procurando alla popolazione, in particolare a quella anziana – affermano dal circolo Arci e dall’associazione Unicorno -. A questo stato oramai paradossale si unisce la rabbia e la frustrazione dei cittadini per la totale mancanza di informazione da parte del soggetto gestore, Acquedotto del Fiora, che non da spiegazioni».
«Pur comprendendo la complessità della gestione delle reti idriche, abbiamo assistito a situazioni di totale disorganizzazione, poca professionalità e poco rispetto per cittadini che pagano bollette salate con procedure talvolta penalizzanti – proseguono le associazioni -. Chiediamo urgentemente il ripristino dell’utenza, dopo la quale avvieremo una comune azione per indennizzi di mancato guadagno per i commercianti e sgravi sulle bollette degli utenti. È urgente che le forze politiche e le istituzioni affrontino con il gestore una situazione preoccupante per tutto il territorio: così non si può andare avanti!».
E sulla situazione che si è venuta a creare intervengono anche Monica Brassi, una cittadina, e Sara Mori, gestore del ristorante Guido Riccio Montemassi: «La siccità a Montemassi mentre piove e nevica, perdura, per una parte, del paese dal 26 sera di febbraio, ad oggi. Mentre i più fortunati hanno avuto il disagio dal 27 -28 febbraio. Da subito i contatti col gestore sono stati complicatissimi, anche l’intervento del sindaco, che si è interessato, è rimasto inascoltato e ignorato, quanto i suoi cittadini. Prima un fosso impossibile da riparare poi nonostante le cisterne e l’invaso della frazione riempito (Il 4°/ 5° giorno) dalle autobotti, oggi 5 marzo, ancora l’acqua non arriva acqua».
«Probabilmente la rete colabrodo presenta altre rotture. Ieri al centralino dell’acquedotto, un operatore ci ha detto “l’intervento è concluso e riuscito”. I cittadini non mollano, ma devono ricominciare tutto da capo, a questo punto rivolgendosi ai giornali e alle associazioni consumatori». Conclude.