GROSSETO – «Sulle aree Peep i contenziosi tra i proprietari dell’area e il Comune di Grosseto continuano a essere scaricati sempre e solo su quei cittadini che hanno semplicemente acquistato la loro prima casa fidandosi delle istituzioni e delle imprese coinvolte. È accaduto per il Peep Alberino e accade anche ora per il Peep Pizzetti». La lettera è degli acquirenti del Lotto 17 Area Peep Pizzetti.
«Stavolta, però, colpisce il silenzio assordante della politica. Colpisce, ma non è accettabile. L’Amministrazione comunale ha lo scopo, e questo deve restare, di perseguire il bene dei cittadini – prosegue la nota -. Una Giunta deve saper mediare, in altri termini, una Giunta deve saper trovare una soluzione “politica”, laddove la politica è quella con la P maiuscola. Del resto, è così che fece un’altra Giunta, sempre di centrodestra, quando, anni fa, seppe farsi carico di risolvere il contenzioso sul Peep Alberino. Volle e seppe farlo. E la Giunta attuale? Non basta dire che la questione è stata ereditata dalla precedente Amministrazione, né che va evitato un buco di 7 milioni nel bilancio comunale: la soluzione per un’Amministrazione capace di governare non può essere solo quella di mandare centinaia di raccomandate agli assegnatari e proprietari degli “appartamenti Peep” intimando loro di pagare somme spesso rilevanti».
«Eppure, nella campagna elettorale del 2016 i candidati, ora esponenti dell’attuale maggioranza politica, vennero a dirci sotto casa cose molto diverse. Ancora prima, l’8 aprile 2015, un assessore, all’epoca consigliere comunale, scrisse sulla stampa locale: “Affrontare la vicenda dell’area Peep Pizzetti (…) è certamente una priorità. (…) Non è accettabile che 400 famiglie che intendevano comprare la prima casa a prezzi economici si trovino adesso a pagarla ad un prezzo addirittura superiore al mercato”. Erano solo parole – chiedono gli acquirenti -? Ma c’è un secondo aspetto della questione, finora ignorato anche dai media. Tra le famiglie interessate dal Peep Pizzetti ci sono sia assegnatari di cooperative, sia acquirenti (cioè non soci), come quelli che hanno comprato casa dal consorzio Cograe. Fra questi ultimi, alcuni, come chi scrive, hanno firmato un contratto notarile di acquisto del loro l’appartamento (lotto 17) contenente una clausola in cui la società venditrice Cograe si assume espressamente l’obbligo di tenere indenne gli acquirenti da eventuali richieste del Comune di Grosseto per il conguaglio degli oneri di esproprio: questi – è scritto nel contratto medesimo – graveranno interamente sulla società venditrice».
«L’aggiunta di questa clausola ha comportato per ciascun acquirente il versamento al consorzio Cograe di euro diecimila. Ciò nonostante, anche noi abbiamo ricevuto la suddetta raccomandata del Comune, alla quale, però, il Cograe ha risposto subito, con raccomandata, ribadendo la propria obbligazione: “per gli alloggi del lotto 17 il Cograe si è assunto in tutto o in parte l’onere del pagamento del cosiddetto conguaglio”. Al contempo, però, ha specificato che si dovranno attendere i tempi necessari alla conclusione di tutti i ricorsi giudiziari pendenti. Conosciamo i limiti giuridici di tutela effettiva di quella clausola, ma che l’Amministrazione se ne faccia persino beffa rivendicando il suo diritto formale a rifarsi comunque su di noi è un comportamento che non si addice a una Giunta all’altezza della propria mission istituzionale. Siamo in campagna elettorale anche ora, ma la politica sembra essere sparita». Conclude la nota.