GROSSETO – “Sono consapevole del fatto che quello della violenza di genere non è un tema usale per chiudere una campagna elettorale, ma ho voluto dare un segnale importante di attenzione da parte della politica. Attenzione che non può essere intermittente, condizionata dagli eventi o dagli stati emotivi e soprattutto non può scomparire completamente dall’agenda politica ogni volta che c’è una campagna elettorale”. Così esordisce Luca Alcamo, coordinatore della campagna elettorale di Liberi e Uguali di fronte alle donne e agli uomini intervenuti all’iniziativa organizzata nella sala del consiglio comunale di Grosseto dal titolo “basta violenza di genere”.
“Nelle due ore di dibattito è emerso un concetto comune: la necessità di riportare l’argomento al centro del dibattito politico. Spesso si dice che per parlare di qualcosa serve che ci scappi il morto – emerge da un intervento – nel caso del femminicidio spesso non basta neanche che ci scappi la morta. Molte volte infatti i casi di violenza sulle donne arrivano sotto ai riflettori solo quando possono essere “utilizzati” per parlare di altri argomenti con i quali è più semplice drenare consensi elettorali”.
“Non si riesce a comprendere come sia possibile che nessuna delle forze politiche in campo per le elezioni del quattro di Marzo abbia ritenuto utile dedicare almeno un pomeriggio per cercare di sviluppare un ragionamento su un fenomeno così grave e così diffuso – prosegue – quando poi ci sono personaggi che si riempiono giornalmente la bocca di ‘retorica della sicurezza’”.
L’incontro è stato concluso dal candidato di Liberi e Uguali Massimo Borghi che della lotta alla violenza di genere ha da anni fatto una vera e propria battaglia personale, insieme alla guerra dichiarata alle dipendenze da gioco d’azzardo e alla ricerca della ‘giustizia giusta’.
“Questo è uno dei motivi – dichiara l’ex sindaco di Gavorrano – per il quale ho accettato la candidatura come mi è stato chiesto dai coordinatori di Liberi e Uguali anche se mi sarebbe piaciuto mettermi a disposizione per “spingere” qualcuno: la voglia di portare all’interno della discussione politica la questione della violenza perpetrata dagli uomini nei confronti delle donne”.
“L’impegno di Liberi e Uguali non si ferma al quattro di marzo, già dal prossimo mese sono in agenda altri incontri sul tema. Perché finché non si ferma il problema non può arrestarsi neanche la ricerca di una soluzione”. Conclude Alcamo.