GROSSETO – Ultimo giorno di campagna elettorale. Questo l’appello al voto di Roberto Berardi, candidato per il centrodestra al Senato nel collegio Toscana 7.
Entrerò in Senato indossando la mia tuta da lavoro: sono un agricoltore e sono fiero di esserlo. La mia attività mi ha insegnato quanta fatica e impegno ci vogliano per ottenere dei risultati. Sono nato in un podere di campagna, a Fonteblanda, nel Comune di Orbetello, e sulla facciata di quell’edificio campeggia la scritta “Labor Omnia Vincit”.
Proprio quel lavoro che è uno degli elementi fondamentali su cui punta la mia avventura politica, passione ereditata dalla famiglia. Forza Italia mi ha conquistato: credo fermamente che alla base di tutto ci sia la serietà e la voglia di fare. Il governo di centrosinistra, se ha insegnato qualcosa agli italiani, è come non si deve amministrare un Paese. In campagna elettorale ho avuto modo di incontrare e soprattutto ascoltare i candidati del centrosinistra: ho sentito lunghe liste di progetti da attuare dopo il 5 marzo, miglioramento del Jobs Act, ripresa dell’economia, provvedimenti per riattivare l’occupazione e molto altro ancora.
Ma se le soluzioni a tutti i problemi c’erano, perché non sono state messe in atto prima? Sono abituato ad agire in maniera opposta all’abitudine del centrosinistra: non amo le chiacchiere ma i fatti, se c’è un problema si trova la soluzione e si combatte fino all’ultimo per applicarla. L’Italia ha un sistema burocratico che impedisce alle amministrazioni di agire: si aspettano anni per prendere provvedimenti arroccandosi dietro alla scusa che i tempi della macchina amministrativa sono lunghi. A volta le ragioni sono plausibili, altre volte sono solo inutili giustificazioni. E’ ora che il centrosinistra inizi a lavorare, ma non più in politica. I loro candidati si cerchino un impiego.