ORBETELLO – «In questi giorni di campagna elettorale in tanti mi hanno chiesto come mai sono entrato in politica. La mia risposta? Per realizzare i sogni dei ragazzi». Roberto Berardi, candidato al Senato al collegio uninominale Grosseto-Livorno-Piombino-Isola d’Elba racconta così cosa lo ha spinto verso questa scelta.
«Mercoledì mattina all’istituto alberghiero di Orbetello ho visto nei visi degli studenti la gioia per aver ricevuto finalmente le cucine tanto attese: erano felici e pronti a lavorare con i nuovi strumenti a loro disposizione. Ecco, credo che la politica debba fare questo, dare risposte veloci e concrete a chi rappresenta il nostro futuro. Quei sorrisi rimarranno impressi nella mia mente e a Roma, da senatore, lotterò affinché ne possa vedere altri».
«Penso all’importanza della scuola e della formazione: con il mio partito, Forza Italia, una volta al governo aboliremo le anomalie e le storture della legge sulla Buona Scuola, a partire da un ripensamento dell’alternanza scuola-lavoro – senza però eliminarla – e dal riallineamento graduale dell’organico del personale scolastico – prosegue Berardi -. Daremo più libertà di scelta alle famiglie nell’offerta educativa (la scuola statale non è l’unica via), con l’introduzione progressiva del costo standard e del Buono scuola. Elaboreremo un Piano di edilizia scolastica per aumentare la sicurezza, soprattutto anti-sismica, degli edifici che ospitano scuole; riporteremo al centro il rapporto tra studenti e docenti, sostenendo gli aggiornamenti di entrambi».
«Vogliamo azzerare progressivamente il precariato degli insegnanti e del personale scolastico per dare certezze alle scuole e ai docenti e per contrastare l’abbandono premature delle scuole. Dobbiamo rilanciare la nostra università e sostenere le associazioni sportive, strumento fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi. E non solo: penseremo anche all’occupazione dei giovani, promuovendo stage e attuando politiche che favoriscano il loro ingresso nel mondo del lavoro. Sarà indispensabile investire di più nei settori scientifici -scienze, matematica e tecnologie -, per creare più posti di lavoro».