SANTA FIORA – Ci sono anche i 130 lavoratori dell’impianto di Santa Fiora di proprietà della società modenese “Grandi salumifici italiani” fra coloro che godranno dei benefici del nuovo contratto integrativo aziendale 2018-2021, appena sottoscritto da Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e dalle Rsa aziendali degli stabilimenti di Grosseto, Modena, Brescello e Reggio Emilia. Nell’impianto santafiorese vengono prodotti i celebri “Teneroni di prosciutto cotto di Casa Modena”.
«Il nuovo integrativo – spiega Pier Paolo Rossi, segretario della Flai Cgil – ha ottenuto il 97% di voti favorevoli fra i lavoratori aventi diritto che hanno preso parte alla consultazione. Questo perché si tratta di un accordo molto vantaggioso basato su un’assunzione di responsabilità condivisa fra lavoratori e azienda, a dimostrazione di come sia possibile avere relazioni industriali positive che tengano conto delle aspettative della proprietà e dei dipendenti. Evitando bracci di ferro dannosi e basati su contrapposizioni ideologiche».
«Questo accordo, inoltre – conclude Rossi – dimostra che l’industria agroalimentare è un asset strategico nella logica di qualificazione e consolidamento del mercato del lavoro in provincia di Grosseto, perché dà l’opportunità di creare posti di lavoro qualificati a tempo indeterminato che distribuiscono ricchezza sul territorio, e portano con sé processi d’innovazione di processo e di prodotto. Un’ultima considerazione: come sindacato ci auguriamo venga quanto prima adeguata la strada che collega Santa Fiora a Paganico, in modo da facilitare e rendere più sicuro il lavoro dei camionisti dei Tir che portano allo stabilimento la materia prima, e poi trasportano il prodotto finito agli snodi logistici nazionali. Sarebbe un bell’incentivo all’economia di tutto l’Amiata grossetano».
I punti salienti per la parte retributiva riguardano il premio per obiettivi nel periodo 2018-2021, pari a 10.200 euro lordi collegati a parametri di qualità, produttività e redditività, con un versamento per il welfare aziendale pari a 800 euro netti a vantaggio di ogni lavoratore nello stesso periodo (€200/annui).
Confermato, inoltre, il consolidamento in premio di produzione del 7% della media del premio effettivamente erogato al termine di ogni biennio. Mentre è stato determinato l’incremento dello 0,20% del contributo aziendale per i lavoratori dipendenti iscritti al fondo pensione Alifond, per un totale dell’1,60%, e l’aumento del 6% delle indennità di disagio.
Definito anche l’incremento della maggiorazione per la flessibilità effettuata dal lunedì al venerdì (da un minimo del 5% ad un massimo del 10% rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro) ed istituita un’indennità forfettaria per la vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro pari a 20 euro lordi mensili con incidenza sul calcolo del Tfr.
I punti salienti per la parte normativa riguardano il mancato assorbimento delle ore di Rol calendarizzate e non fruite rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro, l’istituzione dello smart working per i lavoratori degli uffici (lavoro agile, lavoro a distanza, telelavoro). Infine, l’incremento del 5% della possibilità di trasformazione del lavoro da full time a part time (fino al 15% della forza lavoro), la stabilizzazione a tempo indeterminato di almeno 10 lavoratori con contratti atipici e trasformazione da part time a full time per 6 lavoratori. Fissato un pacchetto di 32 ore retribuite nell’arco della durata contrattuale per ogni lavoratore per la formazione professionale.