GROSSETO – Non si placa la polemica attorno alla vicenda dell’accordo firmato dall’azienda con il delegato della UilTucs. Il sindacato ha inviato una lunga lettera, sia alla proprietà MediaMarket spa che, per conoscenza, alla Filcams Cgil, alla Fisascat Cisl, alla Uiltucs Toscana, all’Ascom di Bergamo e tutte le strutture Uil territoriali, in cui prende le distanze da quanto firmato dal proprio delegato Stefano Rosica.
«Abbiamo appreso oggi che ieri è stato sottoscritto presso la sede UILTucs di Grosseto un verbale di accordo relativo all’annunciata chiusura del vostro punto vendita di quella città – afferma Marco Marroni, segretario nazionale UilTucs, rivolgendosi alla proprietà di MediaWorld -. I contenuti di tale verbale sono del tutto inaccettabili e non condivisi dalla scrivente segreteria nazionale della UILTucs, ragione per cui vi diffidiamo dal dare ad esso applicazione».
«La segreteria nazionale della UILTucs, diversamente da quanto risulterebbe sia stato affermato dal signor Stefano Rosica (per altro vostro dipendente in distacco ex-Legge n. 300/1970) non solo non era a conoscenza dei contenuti del suddetto verbale, ma ignorava perfino che fossero in programma incontri sulla piazza di Grosseto in relazione all’annunciata chiusura di quel punto vendita. La dichiarazione quindi che i contenuti di detto verbale sarebbero stati condivisi con la scrivente segreteria nazionale è del tutto falsa. Auspichiamo pertanto che, al più presto, la UILTucs Regionale della Toscana adotti nei confronti del signor Rosica gli indispensabili provvedimenti, riservandoci inoltre di agire eventualmente nelle sedi opportune a difesa dell’onorabilità della nostra organizzazione sindacale».
«Cogliamo l’occasione per ribadirvi che non condividiamo assolutamente la scelta da voi operata di procedere alla chiusura dei due punti vendita di Grosseto e Milano stazione centrale, da voi annunciata in occasione dell’incontro nazionale del 16 febbraio e a maggior ragione non condividiamo il vostro tentativo di cercare di gestire a livello locale tali vostre decisioni unilaterali – precisa Marroni -. Vi ricordiamo che da anni la vostra azienda ha fatto ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi che non hanno riguardato i due punti vendita di cui ora annunciate la chiusura dichiarandone una situazione di criticità che risalirebbe indietro negli anni. Vi ricordiamo inoltre che in occasione dell’ultimo rinnovo dei suddetti ammortizzatori sociali, nella primavera del 2017, proprio la nostra organizzazione sindacale vi aveva sollevato la presenza di voci di chiusura relativamente al punto vendita di Grosseto che all’epoca – e fino al mese di luglio del 2017 – voi avete smentito pubblicamente».
«Vi anticipiamo che non mancheremo di segnalare tali circostanze alle competenti sedi pubbliche in occasione dell’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali operanti nella vostra azienda, rispetto ai quali avete per altro annunciato – sempre nell’incontro nazionale del 16 febbraio – che non è vostra intenzione procedere a proroga, determinando una grave situazione di pericolo quanto alla conservazione del posto di lavoro per centinaia di Vostri dipendenti in tutta Italia». Conclude la Uil.