GROSSETO – «Abbiamo un’emergenza in corso: la sicurezza». Lo afferma la candidata alla Camera dei deputati Elisabetta Ripani. «E questo è un dato di fatto, come dimostrano i numeri relativi alla criminalità. E soprattutto questa è la percezione dei cittadini italiani (e maremmani) che non si sentono sicuri nella terra in cui sono nati, la stessa in cui hanno deciso di vivere, metter su famiglia e lavorare».
«Una condizione di pericolo costante che complica la pacifica convivenza e rischia di sfociare in episodi di violenza. A Grosseto è stata istituita la figura dell’assessore alla Sicurezza, proprio per coordinare il lavoro su tutti i fronti, e i risultati si vedono anche attraverso la recente previsione della figura del vigile di quartiere e la sperimentazione partita dal centro storico – afferma Ripani -. Le difficoltà sono spesso dovute alla mancanza di risorse economiche che mettano il Comune nelle condizioni di potenziare la Polizia municipale e le sue attività. Questo sarà motivo di impegno una volta che sarò in Parlamento: gli enti locali devono avere la possibilità di prendere tutti i provvedimenti necessari alla tutela della popolazione».
«Servono uomini e mezzi (veicoli, telecamere, varchi elettronici, nuove tecnologie) e bisogna poter potenziare l’organico nel periodo estivo, quando gli abitanti aumentano e cambiano le abitudini dei grossetani e maremmani. Serve inoltre un rapporto costante con tutti i presìdi dello Stato sul territorio: un rapporto che si sta creando ma che deve essere ulteriormente rafforzato, così da pianificare al meglio i vari livelli di azione. Il governo nazionale purtroppo non ha saputo dare le risposte che i territori chiedevano: non lo ha fatto sulle politiche dell’immigrazione e – una volta stabiliti gli strumenti a disposizione dei sindaci in termini di sicurezza – non ha saputo fare in modo che questi potessero essere utilizzati. I progetti non devono restare sulla carta, ma concretizzarsi. Forza Italia, al contrario del centrosinistra, sa che le promesse devono essere mantenute. Pensiamo alla Maremma, prendiamo esempio da Grosseto».