GROSSETO – Lettera aperta di Massimo Borghi dopo l’incendio che ha distrutto l’autoparco di Gavorrano. Una lettera in cui l’ex sindaco, che si firma anche come dipendente comunale e orgogliosamente gavorranese.
Dopo cinque anni di silenzio su quello che accadeva a Gavorrano, oggi ho deciso di parlare per provare a rompere quel groppo alla gola che da ieri mattina mi attanaglia, che stanotte non mi ha fatto dormire, che non vuole andarsene, sarà perché chi è stato Sindaco, sia pur per poco tempo ed al di la dei suoi meriti, rimane legato al suo Comune ed alla sua Comunità, un legame imprescindibile, molto particolare che purtroppo non tutti capiscono, sarà perché da quasi quaranta anni sono orgogliosamente un dipendente di questa amministrazione , ed ho sempre considerato il mio lavoro un servizio per i cittadini, sarà perché il 2 Maggio del 1979 iniziavo il mio lavoro proprio in quell’autoparco distrutto totalmente dal fuoco, non lo so, ma stamani prima di entrare al lavoro mi sono fermato davanti all’autoparco ed ho provato un dolore lacerante, paragonabile alla perdita di una cosa molto cara.
Vorrei da cittadino comune rivolgermi ai cittadini comuni, che in tanti mi hanno cercato anche in queste ore per capire che cosa era successo, per parlarne, come se parlarne facesse bene allo spirito di una comunità, ed il contatto umano fosse capace di anestetizzare, quasi diesorcizzare il dolore, come si fa per un lutto che ci colpisce.
Penso che oltre alla solidarietà che tutti noi dobbiamo portare a chi oggi amministra Gavorrano, serva stringersi attorno al Comune, perchè noi cittadini questo abbiamo come primo e molte volte unico punto di riferimento, senzaltro il punto di riferimento più vicino a tutti noi per tanti accadimenti della vita.
Oggi è la nostra Istituzione ad avere bisogno di noi, e quindi tutti, associazioni, cittadini donne ed uomini al di la del pensiero e del colore politico facciano il possibile per dare una mano, e se verrà chiesto adoperiamoci per aiutare, perché così facendo aiuteremo noi stessi, perché come sempre ho sostenuto l’istituzione è dei cittadini, noi siamo l’istituzione nel bene e nel male.
Ieri ho visto i miei colleghi, come me erano frastornati, perchè quello che è successo è devastante, è un dramma vero per tutti noi, ma allo stesso tempo, e non avevo dubbi, conoscendoli, tutti erano pronti a fare la propria parte, e lo saranno per aiutare Gavorrano e la sua comunità a ripartire.