GROSSETO – Una mappa che scandisce tempi e luoghi. Traduzioni. Articoli della stampa straniera. I viaggi, le letture e gli scritti a lui dedicati. Immagini e video, alcuni inediti, che raccontano l’attività e la popolarità dell’uomo e dello scrittore.
Si presenta così “Sconfinamenti. Le terre lontane di Cassola”, la mostra organizzata nell’ambito delle iniziative del Comitato nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Carlo Cassola, patrocinato e finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali.
La mostra itinerante, dopo il primo allestimento a Montecarlo (Lu), arriva ora a Grosseto dove il Comune del capoluogo ha promosso e organizzato la nuova esposizione attraverso la biblioteca Chelliana, grazie al prezioso contributo di Nuova Solmine e con il sostegno di Conad e Banca Tema.
A ospitare il materiale e le testimonianze su Carlo Cassola saranno le Casette cinquecentesche del Cassero senese, sulle Mura medicee, dal 15 febbraio al 18 marzo. L’inaugurazione è in programma giovedì 15 febbraio, alle 18. L’esposizione si potrà visitare dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, mentre la domenica dalle 16 alle 19.
“Grosseto vuole rendere omaggio a un suo ex concittadino, a uno scrittore di fama internazionale che ha partecipato alla vita e alla crescita sociale, culturale e politica della nostra città. Che ha contribuito alla formazione di tanti giovani grossetani con le sue lezioni di storia e filosofia al liceo scientifico Marconi. – dice il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Grosseto, Luca Agresti -. A Cassola, per il centenario della nascita, il Consiglio comunale ha conferito la civica benemerenza alla memoria nell’ambito della Festa della Toscana lo scorso novembre. Inoltre il Comune ha promosso in suo ricordo il Carlo Cassola Film Festival, una rassegna cinematografica che ha introdotto e anticipato le iniziative del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario”.
A Grosseto, Cassola insieme a Luciano Bianciardi si adoperò per diffondere la lettura attraverso il Bibliobus, un pulmino carico di libri da portare ‘porta porta’ secondo la filosofia per cui: ‘se la gente non andava dai libri, sarebbero stati i libri ad andare dalla gente”. Nel 1960 fu eletto nel Consiglio comunale cittadino. In sua memoria la città di Grosseto sempre lo scorso anno ha fatto sistemare una targa in una delle abitazioni in cui visse.