ARCIDOSSO – Il consiglio comunale di Arcidosso approva nella seduta dell’8 febbraio un atto di indirizzo politico amministrativo stilato da Anpi e proposto all’approvazione dei consigli comunali italiani, dove si ribadisce la sostanza dei valori dell’antifascismo e della resistenza e i principi della costituzione repubblicana. Un atto che già altri Comuni (tra cui Siena) hanno approvato, e che porterà a “non concedere il suolo pubblico a manifestazioni razziste, para naziste, fasciste e xenofobe – precisa il sindaco Jacopo Marini – Sappiamo bene che Mussolini è morto, ma tutti quei casi in cui c’è violenza, o razzismo non son o altro se non fascismi moderni”.
Dopo aver dato lettura del documento in sede consiliare, il sindaco ha detto: “Un atto fortemente simbolico, dato che il quadro italiano ed europeo mostra preoccupanti segnali, con rigurgiti fascisti e nazisti, razzisti e antisemiti. I fatti accaduti a Macerata e non solo, la xenofobia strisciante, le forme di violenza più disparate, un clima poco rassicurante ci hanno convinto a sottoporre il documento al varo consiliare. Infatti il continuo richiamo ai principi costituzionali che sono stati elaborati dai padri fondatori, ben ispirati a valori antifascisti è essenziale per una società che pare quasi, in certe circostanze, non abbia più gli anticorpi necessari che impediscano ad un tragico passato di riemergere pericolosamente”.
“Io – ha proseguito Marini – ho sempre creduto alla necessità di una “riconciliazione” nazionale che fosse in grado di sanare le ferite della storia. Arcidosso ha testimoniato in questo senso con tante iniziative, come quella del 25 aprile o quella che ricorda il bombardamento del 10 giugno 1944 di Arcidosso promossa con le scuole. La nostra Amministrazione è sempre stata attenta ad ascoltare con premura le ragioni della pace e della democrazia con equilibrio. Mi piace ricordare, ad esempio, che non abbiamo mai mancato di rammentare la giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe anche sulla nostra pagina Facebook e che nell’estate del 2016 abbiamo aperto l’evento Narrastorie col toccante spettacolo “Magazzino 18” del grande Simone Cristicchi che prende le mosse proprio dalla tragica pagina delle foibe. I principi di democrazia e di libertà devono sempre essere posti alla base di ogni comunità. Per questo li abbiamo riproposti”.
Il documento è stato varato dalla maggioranza, con il no dell’opposizione del gruppo “Insieme per Arcidosso” che pur ribadendo di essere d’accordo sui principi dell’antifascismo, chiedeva di rinviare il punto a dopo le elezioni e di apportare qualche modifica. E in particolare, poi, la consigliera Guendalina Amati dello stesso gruppo ha sottolineato, chiedendo il ritiro dell’atto, che il fascismo è finito nel 1945 e che ci sono Costituzione e varie leggi che ribadiscono i principi contenuti nell’atto dell’Anpi.
Amati critica “La delibera proposta dall’Anpi, nella quale si richiedeva di dare mandato agli uffici competenti di adeguare i regolamenti comunali per le richieste di suolo pubblico, includendo al momento della richiesta una dichiarazione antifascista Nella delibera si legge anche di promuovere iniziative culturali con le scuole, per mantenere la memoria storica e dare vita ad iniziative che consentano di far conoscere ai giovani i nuovi fascismi. Assieme alla minoranza per prima cosa abbiamo richiesto il ritiro della delibera, trovandoci in campagna elettorale. È stato fatto presente anche che molto probabilmente la richiesta di una dichiarazione antifascista sia anticostituzionale. Abbiamo infine proposto l’inserimento in delibera del giorno del ricordo delle Foibe Istriane, perché non esistono morti di serie a e di serie b. Tali richieste sono state tutte glissate dalla maggioranza firmata Marini, la quale non ha ritenuto di prendere neppure in considerazione le proposte. Troppo facile enunciare la parola conciliazione, quando nei fatti un’amministrazione decide di ricordare solo una parte delle vittime e dare la “caccia alle streghe””.
Il sindaco prosegue: “Credevo proprio che il punto potesse essere condiviso da tutti in maniera bipartisan. Infatti i valori dell’antifascismo dovrebbero far parte di tutte le organizzazioni politiche che fanno parte dell’arco costituzionale. Proprio per questo non c’entra nulla la propaganda elettorale essendo questi valori patrimonio indiscusso di tutti. Per ciò che riguarda poi il fatto che vi sono leggi e Costituzione che già li contengono ed esaltano, io dico che non bisogna mai abbassare la guardia e non vanno mai dati per scontati i valori che devono ogni giorno ispirare le nostre azioni. Libertà e democrazia non si devono pensare come acquisite una volta per tutte, ma devono essere tutelate e promosse incessantemente. Questo ci insegna la storia”.