GROSSETO – La Asl Toscana sud est ha siglato con l’Istituto Superiore di Sanità la prima convenzione in Italia per l’applicazione del sistema di telemedicina, che ha l’obiettivo di realizzare un sistema basato su tecnologie digitali e di telecomunicazioni, in grado di facilitare e coordinare le attività diagnostiche, terapeutiche e assistenziali.
La convenzione permetterà l’estensione dei micro progetti, già avviati da alcuni anni in modo frammentato, a tutti i presidi ospedalieri e nelle strutture sanitarie territoriali della Asl, fino anche al domicilio dei pazienti, grazie al supporto dell’Istituto Superiore di Sanità che, nello scorso giugno, ha dato il via all’attività del Centro Nazionale per la Telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali, di fatto l’autorità scientifica e di expertise unica a livello italiano.
Un esempio pratico della telemedicina: un bambino arriva al pronto soccorso di un piccolo ospedale di sabato sera. Oltre al personale sanitario di turno, con la telemedicina la famiglia avrà a disposizione il consulto dell’esperto pediatra che si trova all’ospedale di Arezzo, di Siena o di Grosseto evitando, nella maggior parte dei casi, il trasferimento del piccolo.
Alla presentazione del progetto erano presenti il direttore del Centro, Francesco Gabbrielli, il direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità Angelo Del Favero, il direttore generale e quello sanitario della Asl Toscana sud est, Enrico Desideri e Simona Dei, e Mauro Caliani, direttore UOC Pianificazione innovazione tecnologica e sviluppo reti abilitanti.
“Il nostro Istituto – ha dichiarato Del Favero – è lieto di sviluppare questo progetto pilota con la Asl Toscana sud est, le cui caratteristiche orografiche e organizzative ben si prestano alla realtà della Telemedicina. Se il progetto, come siamo sicuri, andrà a buon fine, potremo espanderlo alle altre Asl”.
“Curare in modo nuovo e più aderente alle esigenze della popolazione, dare un’assistenza sanitaria migliore, avvicinare i servizi ai cittadini, risparmiare sui costi di trasferimento da e verso gli ospedali – ha spiegato Gabbrielli – Questi sono gli obiettivi da cui siamo partiti per redigere il progetto con la Asl Toscana sud est. Progetto che farà da apripista per le altre Aziende Sanitarie e che quindi rappresenta un passaggio storico per la sanità italiana. Queste tecnologie che vantaggi portano al cittadino? Se è ricoverato in un ospedale a bassa intensità di cure, può ricevere il consulto degli specialisti che si trovano in altri ospedali. Per le malattie croniche, invece, i trattamenti verranno erogati al domicilio, senza che il paziente debba spostarsi una volta alla settimana per fare visite o esami. Poi, i professionisti che lavorano sulla stessa persona, perché soffre di più patologie, condividono tutte le informazioni sul suo stato di salute, sugli esami e le cure, senza che il paziente debba presentare cartelle, fogli e certificati. Infine, il paziente avrà chiaro, da subito, il percorso di cura a cui si deve sottoporre”.
La telemedicina e i nuovi percorsi organizzativo-tecnologici di medicina digitale sono un’opportunità e un’esigenza per l’Azienda Usl Toscana Sud Est, considerata l’estensione del territorio, la bassa densità di popolazione e la crescita della cronicità. L’esigenza nasce quindi dalla necessità di garantire equità di accesso alle cure anche per i territori disagiati, con importanti risparmi, anche economici, che potranno essere re-investiti nei servizi. Tutto questo è in linea con il progetto delle Reti Cliniche integrate e strutturate che l’Asl Toscana sud est sta portando avanti, perché mette in relazione, in modo efficace e veloce, i medici tra di loro e i pazienti con i medici, annulla le distanze e garantisce una condivisione che può solo avvantaggiare le cure.
“L’accordo – spiega Caliani – è un’opportunità importante per l’Asl Toscana sud est per velocizzare l’individuazione e la realizzazione di soluzioni innovative per lo sviluppo di reti abilitanti, mettendo in campo le migliori professionalità nazionali sui temi della medicina digitale. Dalla sua nascita, l’Azienda punta sull’innovazione applicata ai nuovi processi trasversali e la collaborazione con l’ISS è un’accelerazione di questa politica, ormai indispensabile per dare risposte immediate e incisive a un territorio vasto e complesso. La struttura che dirigo nasce per supportare il ridisegno dei processi e l’innovazione dell’Azienda. L’accordo con l’ISS non fa che confermare la convinzione e la visione di questa Direzione che tale supporto sia indispensabile per realizzare la riforma sanitaria toscana nel modo più efficace”.
Il progetto ha la durata di 18 mesi e prenderà il via con l’individuazione di due presidi ospedalieri che faranno da “apripista”.
Saranno attivati in prima istanza quei servizi più rilevanti per la popolazione:
– Teleconsulto diagnostico specialistico: il personale sanitario può richiedere ed ottenere in tempo reale, o differito secondo i casi e con modalità prestabilite, un consulto diagnostico specialistico a distanza;
– Telerefertazione di esami strumentali: verranno individuati quegli esami strumentali che possono essere eseguiti materialmente nei presidi periferici, ma che necessitano di particolari esperienze specifiche per la loro interpretazione diagnostica;
– Televisita: si tratta della possibilità per un medico di poter richiedere al collega specialista di svolgere in equipe multidisciplinare la visita medica utilizzando le metodiche di telepresenza;
– Telemonitoraggio del trattamento: particolari trattamenti che necessitano di essere condotti e sorvegliati da esperti specialisti, potranno essere eseguiti in Telemedicina anche nei presidi periferici. Con la successiva espansione delle attività progettate nei servizi di continuità assistenziale domiciliare, attraverso l’uso di adeguati device digitali, il telemonitoraggio dei pazienti con specifiche situazioni cliniche e/o di isolamento potrà essere effettuato direttamente dai medici dei centri specialistici.