FOLLONICA – «Destinare in prevalenza l’importo annuale proveniente dal conferimento dei gessi rossi per il ripristino dell’ex cava del Poggio Speranzona ai fini della manutenzione dei sentieri, dei percorsi, dei siti storici e naturali, per lo sviluppo ambientale, didattico, ricreativo ed economico del cosiddetto Parco di Montioni a prescindere dall’esito della proposta di riconoscimento della Riserva Naturale e della proposta di gestione associata fra i comuni interessati al complesso, presentata alla Regione Toscana ed approvata da questo Consiglio comunale». È quel che hanno chiesto, con una mozione inviata al sindaco, Ettore Chirici, capogruppo “Gente di Follonica”, e Francesca Stella, capogruppo PD. La mozione è stata approvata con i voti della maggioranza e l’astensione dei 4 consiglieri di opposizione presenti.
«Dal 2004 è in atto il ripristino morfologico ed ambientale della ex cava di quarzite posta in località Poggio Speranzona di Montioni nel Comune di Follonica tramite il riutilizzo dei gessi, rifiuti prodotti dalla reazione a base di calcio nella produzione del biossido di titanio – si legge nella mozione -. Visto che secondo l’accordo volontario di programma sottoscritto tra i vari Enti locali, tra cui il Comune di Follonica, e la Società Huntsman Tioxide, la stessa corrisponde al nostro Comune euro 0,60 per tonnellata di rifiuto usato in attività di recupero ambientale e morfologico come equo ristoro a copertura dei costi di gestione derivanti dal suddetto accordo per studi, ricerche e progetti ambientali, per l 2017 l’importo dei suddetti proventi ammonta a circa 135 mila. Tali soldi sono stati inseriti in bilancio in parte per realizzare le Case dell’acqua e in parte per il progetto “Acqua in caraffa” per le scuole ed anche per alcuni progetti di educazione ambientale, oltre a interventi specifici nel Parco di Montioni».
Nella mozione si ricorda «che la ex cava di quarzite, oggetto del ripristino ambientale, si trova all’interno dell’area protetta naturale (ex Parco di Montioni) che se valorizzata e attrezzata adeguatamente potrebbe dimostrarsi un’importante risorsa culturale, ambientale ed economica per i cittadini e per integrare il turismo balneare ed intercettare nuovi segmenti di domanda turistica; che nel Protocollo d’Intesa tra i Comuni che componevano l’ex Consorzio di gestione si indica l’impiego dei proventi di tutte le attività svolte all’interno di questa area naturale protetta per il suo mantenimento, miglioramento e sviluppo».