GROSSETO – La marine beach litter, l’emergenza rifiuti in mare e sulle spiagge, arriva in Maremma con un giornata di informazione scientifica promossa oggi da Legambiente con il coinvolgimento della classe IIIA e IIIB dell’Istituto Leopoldo di Lorena di Grosseto e numerosi volontari di Legambiente e wwf.
Sono stati circa 50 i volontari impegnati questa mattina lungo un tratto di spiaggia della Giannella dove sono stati coinvolti dagli esperti di Legambiente in un’azione di volontariato ambientale e di monitoraggio scientifico di “marine beach litter” per la classificazione delle microplastiche presenti in spiaggia, acquisendo importanti informazioni circa la metodologia scientifica che sta alla base della beach litter. L’iniziativa ha visto il supporto logistico del Comune di Orbetello nonché la presenza del Sindaco Andrea Casamenti e del Comandante Valerio Berardi dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano, che hanno portato i saluti e il loro contributo ai ragazzi.
Dall’indagine condotta su 1370 metri quadri di spiaggia emerge che il 91,83% dei rifiuti trovati è costituito da plastica. Oltre agli oggetti di plastica da 2,5 a 50 cm, nel podio dei rifiuti maggiormente presenti figurano cotton fioc e mozziconi di sigaretta, è stata ritrovata anche una parte di una piccola imbarcazione. Il 39,30% dei rifiuti trovati era stato concepito per avere una lunga durata d’uso, mentre il 14,79% era destinato a vita breve. Il 51,56% dei rifiuti era destinato a usi vari, seguito dal 24,32% di packaging e imballaggi.
L’iniziativa ha visto il coinvolgimento delle telecamere di Sky Tg24, presente in occasione dell’anniversario del primo anno della campagna “Un mare da salvare”, promossa con l’obiettivo di sensibilizzare i telespettatori circa l’urgenza delle problematiche legate alla presenza delle plastiche in mare, tematica sempre centrale negli interessi di Legambiente e affrontata con le numerose campagne come Goletta Verde, Spiagge Pulite e Clean up the Med, che quest’anno compie venticinque anni.
L’inquinamento da microplastiche in mare e sulla spiaggia è ormai una delle nuove problematiche a livello globale visti gli effetti sia sulla biodiversità che sulla stessa salute umana.
“Conoscere e tutelare il mare, così come conoscere il danno che i rifiuti possono fare, è per tutti un dovere primario – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – soprattutto per evitare che questi ultimi finiscano incautamente in mare o sulla spiaggia, come troppo spesso purtroppo avviene. Alla fine del 2017 abbiamo vinto una battaglia molto importante con l’emendamento che sancisce lo stop dei cotton fioc non biodegradabili e il divieto di utilizzare microplastiche nei cosmetici, ma la strada è ancora lunga. E’ necessario diffondere una maggiore consapevolezza sulla lunga vita dei rifiuti, che possono persistere nell’ambiente per secoli, per sviluppare nelle persone, a partire dagli studenti e le giovani generazioni, il senso civico e una maggiore consapevolezza e tutela nei confronti dell’ambiente”.