FOLLONICA – «La pineta di Follonica, specialmente quella di ponente, sta morendo». È questo il grido di allarme che viene lanciato dalla associazione “La duna”.
«Accertato che la vecchiaia e il matsococcus – si legge nella nota dell’associazione – ci lasceranno a breve, tempo pochi anni, al sole cocente senza l’ombra alla quale eravamo da sempre abituati, sarebbe il caso di mettere in campo una serie di interventi che, nonostante l’incarico affidato all’università di Firenze, tardano a manifestarsi. Certo nessuno si aspetta che accada come faceva Panoramix, il druido di Asterix che piantava semi e nasceva subito un albero colossale ma al momento non ci sono segnali di un qualche intervento. Le piccole piante insediate verso via Lamarmora crescono ma non sono né protette né curate, alla mercé di qualsiasi eventuale capricciosa idiozia, come il delirio distruttivo di qualche imbecille o ubriaco… per cui rischiamo una mattina di passare di li e trovare tutto stroncato».
«Ma protezioni o delimitazioni non se ne vedono..Oltre a questo sarebbe da riprogettare l’intero parco dei bimbi. Non basta avere dei giochi, presenti e sufficienti… sarebbe opportuno ripensare allo stato delle siepi, al loro posizionamento, alle panchine, alle fioriere, all’inferriata su viale Matteotti, arrugginita e mancante in un tratto, all’illuminazione, al controllo, alla rete della pista dei pini.. Le siepi e i piccoli alberi sono “vittime” di giochi che ne prevedono la mutilazione per ricavarne piccoli attrezzi da gioco o canne da pesca per i pesci rossi superstiti nella vecchia vasca, eternamente sporca e piena di detriti lanciati dai bimbi sotto gli occhi compiaciuti di nonni e genitori».
«Capannini crescono senza che per settimane nessuno si ponga ill problema della pericolosità e dell’opportunità. Nei cespugli di lentisco vengono creati degli spazi interni troncando rami e calpestando l’esistente “ma i bimbi creano” dice qualcuno. Forse potrebbero creare a casa propria o in spazi adibiti esistono anche i boy scout oppure il parco di Montioni, no? Anche le strutture presenti lasciano a desiderare..e molto..Il Sestante è cosa nota, ma questo non toglie che sia diventata una vergogna colossale, una sorta di sudicia baracca da periferia degradata in un contesto che dovrebbe essere invece un fiore all’occhiello della città, viste le migliaia di presenze che ci orbitano in tutte le stagioni…Anche la baracca accanto alla pista dei pini, presente da decenni e oggi sede di un circolo, manifesta tutti gli anni che hacForse sarebbe il caso di procedere ad una sistemazione ,perché così è veramente indecorosa».
«Sulla pulizia e controllo.Dopo anni di segnalazioni e invocazioni ed una estate di “spaccio intensivo”, finalmente qualcosa si è mosso e un poco più di attenzione è presente, ma la pulizia e la tenuta dell’area è ancora latente. Qui non c’entra solo chi deve pulire, ma anche l’inciviltà della gente. Se durante il giorno magari una sorta di responsabilità nel buttare le cartacce o altro nei cestini presenti, la notte il parco diventa una terra di nessuno dove chi è più imbecille si distingue e si esalta…per cui lattine e cartacce dappertutto, ragazzotti e ragazzotte di discreta stazza che si cimentano in giochi per bimbi di 30 kg, urla bestemmie e tutto l’altro che vi potete immaginare, con apoteosi il fine settimana, quando il parco diventa, di notte, l’ultimo appuntamento per giovani e meno giovani ubriachi. E allora, un invito a chi amministra….ripensate un parco e una pineta decenti e degni di essere frequentati, perché così è cosa veramente triste. E in ultimo….ma questo gruppo di lavoro universitario che fine ha fatto?».