SANTA FIORA – «In riferimento all’azione della Procura di Grosseto inerente le tecnologie geotermiche, la situazione emissiva e la sostenibilità dei sistemi geotermici riconducibili alle due centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4 nel territorio comunale di Santa Fiora, Enel Green Power si rende disponibile a tutte le verifiche e i controlli del caso». A parlare è Enel Green power che prosegue «Le tecnologie adottate da Enel Green Power a Bagnore sono ad oggi le Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) per i campi geotermici italiani, caratterizzati da alta entalpia. In tali campi Enel Green Power applica sistemi impiantistici a “Flash e condensazione”, dotati delle migliori tecnologie a livello internazionale, sia per le centrali dell’Amiata che per quelle dell’area cosiddetta “tradizionale” di Larderello, sviluppati in seguito ad oltre 30 anni di esperienza».
«Tra le principali tecnologie utilizzate Enel Green Power ha brevettato e realizzato gli impianti AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato), che sono stati installati su tutti i 34 impianti geotermici toscani e abbattono le emissioni di Idrogeno Solforato e Mercurio. A questo proposito, è importante ricordare che, secondo tutti gli organismi scientifici internazionali, quelle geotermiche sono emissioni “sostitutive di emissioni naturali”, perché la geotermia non è caratterizzata da un processo di combustione e non aggiunge alcuna emissione rispetto a quella che la natura farebbe da sola in modo diffuso».
«Agli impianti AMIS si associano anche le migliori tecnologie di riduzione del Drift (goccioline trascinate nei dintorni dell’impianto dalla torre di raffreddamento, da cui esce per oltre il 99% vapore acqueo) grazie ai cosiddetti “demister” (pacchi antitrascinamento) di nuovo tipo – prosegue la nota -. Grazie a tali innovative tecnologie questo tipo di fenomeno si è ridotto di oltre dieci volte arrivando addirittura a garantire un apporto, nel suolo circostante, di concentrazioni di specie in accumulo, per tutta la vita dell’impianto, inferiore al limite consentito per i suoli di terre destinate a verde. Nei campi geotermici, in cui è presente una quantità di ammonica maggiore come in Amiata, Enel Green Power ha inoltre messo a punto e sperimentato con successo una tecnica di abbattimento dell’ammoniaca, tale da ridurre fino al 90%, questo tipo di emissioni. Le soluzioni adottate si sono rivelate così efficaci da rendere le emissioni residue di ammoniaca simili nell’area amiatina e in quella tradizionale».
«È opportuno precisare inoltre che, oltre ai valori emessi (emissioni), hanno sostanziale rilevanza le quantità presenti nelle ricadute in aria ambiente (immissioni), che sono da tempo monitorate costantemente attraverso le stazioni di qualità dell’aria (una rete di ben 18 stazioni in tutto il territorio geotermico toscano) che monitorano in continuo il tracciante principe della geotermia, l’idrogeno solforato. Per altre sostanze come particolato sottile, mercurio, arsenico, ammoniaca, boro e radon vengono fatte campagne di monitoraggio periodico sia da Arpat che da Enel Green Power (sotto il controllo di Arpat). Nella sostanza i livelli delle specie misurate in aria ambiente sono ordini di grandezza inferiori ai valori limite di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Dalle attività di monitoraggio nel corso degli anni si evince che le emissioni complessive delle specie presenti nei fluidi geotermici (idrogeno solforato, mercurio e arsenico) si sono attenuate negli anni; l’ammoniaca, nel campo geotermico di maggiore attenzione (Bagnore), presenta valori in aria ambiente di un ordine di grandezza inferiore ai valori di riferimento dell’OMS; il particolato sottile ha valori di concentrazioni in aria paragonabili allo standard di miglior qualità delle foreste Casentinesi». Conclude la nota.