CALDANA- Dopo l’assemblea pubblica di ieri pomeriggio i cittadini di Caldana partono compatti per scongiurare l’imminente chiusura della filiale bancaria della frazione.
Con una raccolta firme insieme a una lettera indirizzata all’amministratore delegato della Monte dei Paschi Marco Morelli, al presidente della Toscana Enrico Rossi, al sindaco di Gavorrano Elisabetta Iacomelli e alla direzione della filiale caldanese, intendono protestare a voce alta contro le decisioni del gruppo bancario.
«Non chiudete la banca Mps di Caldana – inizia così la lettera dei cittadini in cui spiegano le proprie ragioni-. I cittadini di Caldana e i clienti vogliono esternare con questa raccolta firme la loro rabbia e opposizione contro la chiusura della filiale del Monte dei Paschi di Siena di Caldana, comunicata con doloso ritardo, per chiedere ai vertici dell’istituto di credito di ripensarci e salvare la nostra filiale».
«Chiediamo -proseguono- che tutte le forze politiche si facciano portavoce di questa situazione e che facciano tutto ciò che è in loro potere per evitare la chiusura della filiale, considerando che, in caso di chiusura, i cittadini di Caldana, le attività commerciali, i turisti e tutti coloro che usufruiscono dei servizi della filiale, sarebbero costretti per qualsiasi esigenza, anche banale (prelievo bancomat, versamenti di contante), a percorrere chilometri di strada per eseguire le loro operazioni senza alcun servizio pubblico di collegamento. Con lo spostamento annunciato a Bagno di Gavorrano si creerebbe una grande difficoltà per le attività commerciali e le persone anziane, fascia debole, che si sposta con difficoltà.
Il disagio si estenderebbe inevitabilmente a tutta la zona sud del comune di Gavorrano che comprende, oltre le campagne, altri paesi come Giuncarico, Ravi, Grilli e anche Vetulonia. Per un paese attivo nelle sue molte attività culturali e sociali, con l’ambizione di recuperare quote di turismo, attraverso sforzi anche importanti come quelli messi in campo dalle associazioni culturali, dai privati cittadini e da tutte le attività produttive, nonché dall’amministrazione comunale, sarebbe un colpo durissimo. In sostanza facciamo un appello in prima analisi all’istituto bancario che riveda la decisione presa, ed in seconda analisi a tutte le varie istituzioni affinché con norme appropriate si adoperino per evitare una scelta che determinerebbe l’impoverimento del paese e del territorio.
Riteniamo che essendo rimasta l’unica filiale con orari e servizi utili al cittadino ci sarebbero anche margini di lavoro e questa decisione la troviamo incomprensibile».
«La filiale -concludono i cittadini- è una sede di proprietà ed è sotto gli occhi di tutti che è una filiale che lavora; riteniamo doveroso un rispetto diverso e un’attenzione verso clienti storici e non, che sempre hanno ben risposto alle proposte di questo istituto e oggi verrebbero ripagati con una totale mancanza di rispetto e una celerissima e improvvisa chiusura che impedisce a tutti di fare le dovute valutazioni.
Informiamo che nel caso in cui verrà portata avanti la decisione di chiusura, non accetteremo il trasferimento ad altra filiale e ci vedremo costretti a chiudere i nostri conti».