ROSELLE – Il 13 dicembre, al Cinema Stella, Grosseto ha accolto la sfida lanciata dai compagni dell’”Ex Opg occupato – Je so’ Pazzo” con la prima assemblea locale di Potere al Popolo. «Adesso è il momento di andare avanti; ci ritroveremo per la seconda assemblea territoriale il 5 gennaio ore 18:00 in viale Europa 65 a Grosseto». Così si legge nella nota di Potere al Popolo.
«Il Progetto di Potere al Popolo nasce dall’esigenza di creare unione fra tutte le realtà di lotta e di rivendicazione dei territori di tutta Italia; Riteniamo che sia importante fare lo stesso in Maremma. Il nostro è un territorio problematico; siamo studenti e studentesse costretti ad emigrare, lavoratori e lavoratrici precari e precarie, disoccupati e disoccupate, scoraggiati e scoraggiate, sempre più spinti verso la marginalità del modello sociale che si vuole imporre in Italia. Vogliamo affrontare le tematiche di cui il panorama politico si disinteressa, vogliamo dare voce alle istanze sociali irrisolte: Da una sanità accessibile e di qualità, al diritto alla casa per tutti e tutte, un’istruzione davvero accessibile e di qualità per tutte e tutti e infine il diritto al lavoro; occupazione garantita, ben retribuita, stabile ed equamente accessibile, come dice la nostra costituzione, a prescindere da genere, provenienza, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità».
«Non accettiamo più un modello sociale che ci vuole sfruttate e sfruttati, divisi fra noi, senza una prospettiva che ci permetta di coltivare la nostra umanità; un modello sociale neoliberista, la cui costituzione ha dei responsabili facilmente individuabili nelle classi padronali italiane ed europee, i cui interessi hanno portato all’assoggettamento delle istanze popolari nel nome della costruzione di un polo imperialistico quale è quello dell’Unione Europea».
«Per tutto questo vogliamo introdurre nel nostro territorio il progetto di “Potere al Popolo”, che porta con sé i concetti di controllo popolare, di autodeterminazione delle classi sociali le cui esigenze sono ignorate dalle istituzioni. Invitiamo perciò chiunque si riconosca nel nostro appello a partecipare. Invitiamo a partecipare e a parlare con noi alla prossima assemblea organizzativa di come introdurre il progetto nel nostro territorio. L’invito è esteso a qualsiasi soggettività di lotta individuale e plurale, dai partiti ai movimenti, passando dai comitati territoriali a quelli di quartiere, dalle associazioni culturali ai collettivi cittadini, dalle organizzazioni studentesche a quelle dei sindacati di base e arrivando a chi non ha mai trovato un qualsiasi tipo di aggregazione, sentendosi sempre più ai margini di una società disgregata».