FOLLONICA – Prove di intesa per il centrodestra a Follonica. Il terreno comune è quello della sicurezza anche se Forza Italia ribadisce la propria contrarietà alle ronde.
«Accogliamo con grande interesse – si legge nella nota di Forza Italia – lo spirito di collaborazione dimostrato da Fratelli d’Italia in materia di Sicurezza. Un tema che, come dimostrano – tra gli altri – i nostri ultimi interventi, ci sta molto a cuore».
«I nostri colleghi propongono di rispolverare una mozione presentata in Consiglio comunale da Fdi cui Forza Italia si era espressa contraria: si tratta di una proposta senza dubbio valida, ma che il nostro partito non appoggiò perché contrario alle ronde, ma più propenso alla creazione di un assessorato alla Sicurezza, proposta che avevamo inserito già all’epoca in una nostra mozione».
«Le ronde sono una soluzione che non ci piaceva e non ci piace, ma che bene potrebbe essere superata dal Controllo di vicinato, progetto proposto dal Prefetto alle Amministrazioni comunali. Facciamo che a coordinare le operazioni siano le Forze dell’ordine e la Polizia municipale, senza lasciare niente all’improvvisazione. La partecipazione dei cittadini è importante, ma deve essere coordinata da chi ha il compito di sorvegliare il territorio. Perché altrimenti il rischio è di ottenere l’effetto contrario».
«Quindi, insieme possiamo fare molto, anche perché l’obiettivo – anche in questo caso – è comune. Apriamo un tavolo di discussione e proponiamo un documento congiunto che indirizzi le decisioni dell’Amministrazione comunale: ormai a Follonica la situazione non è più la stessa del 2015 e quindi la mozione di cui parla Fratelli d’Italia deve essere necessariamente aggiornata, così come è necessaria una riflessione di tutti sugli strumenti che gli enti locali possono mettere a disposizione della città. Per questo abbiamo pensato al Controllo di vicinato, che potremmo strutturare assieme allo stesso Prefetto anche sulla base dell’esperienza di altri Comuni che hanno già fatto ricorso a questo tipo di organizzazione dei controlli. Servono una convenzione, un regolamento, uno studio degli elementi di rischio, un programma e la segnalazione del programma. A questo si aggiunge anche il daspo urbano, cui il sindaco può ricorrere per tutelare la popolazione e allontanare persone che compiono reati».