GROSSETO – “Gli utili dell’Acquedotto del Fiora non serviranno ad abbassare le bollette, che anzi con l’arrivo del nuovo anno cresceranno ancora, a finanziare investimenti necessari oppure ripianare una parte del debito. No, i quattro milioni di utili saranno, e in parte sono già stati, divisi tra soci pubblici e privati. Una scelta incomprensibile viste le tante criticità, avallata, e questo è grave, dai Comuni sia di centrodestra che a guida Pd”. È quanto affermano in una nota congiunta Liberi e Uguali di Grosseto e Siena, criticando le scelte del Cda di Acquedotto del Fiora approvate dall’assemblea dei soci. Una decisione fatta emergere dal lavoro attento di denuncia di comitati e associazioni per la difesa dell’acqua pubblica.
“Siamo intervenuti invitando il Fiora a ritornare sui propri passi: invece di distribuire ben quattro milioni di utili, l’Acquedotto dovrebbe pensare ad aumentare gli investimenti per risolvere i numerosi problemi, nonostante le bollette salate pagate dai cittadini, visto che nel 2015 Grosseto e Siena erano in testa alla classifica italiana, con una spesa media di 663 euro l’anno per famiglia, contro i 376 del dato italiano, quasi il doppio. Ma la decisione è già stata presa e apprendiamo con sconcerto che per esempio il Comune di Grosseto ha già impegnato quei soldi, girandoli a una compagnia assicurativa per un contenzioso riguardante i lavori nel centro storico”.
“Si continua a far cassa con l’acqua pubblica in barba al referendum del 2011 – prosegue la nota – e nel 2018 non andrà meglio. La stragrande maggioranza degli utenti del Fiora non è a conoscenza che con l’arrivo dell’anno nuovo le bollette saranno più care, un aumento del 4%. E non per apportare miglioramenti alle infrastrutture, bensì per rientrare del debito (circa 140 milioni di euro) entro il 2026, quando scadrà la concessione. Il Piano finanziario di rientro prevede infatti un ritocco verso l’alto delle tariffe, seppur riducendo di anno in anno la percentuale di incremento”
“È evidente che il Fiora avrebbe potuto fare scelte diverse grazie agli utili: abbassare la tariffa o abbattere il debito per pagare meno interessi e per avere certezza che nel 2026 il debito sarà azzerato. Così non è stato, si è preferito regalare ai privati ed ai Comuni, magari per pagarci le luminarie di Natale, quattro milioni. Su questo il Cda dell’azienda ovviamente tace, ma la cosa più grave è l’atteggiamento dei sindaci che non hanno battuto ciglio a fronte di una scelta palesemente ingiusta. Per questo invitiamo tutti i cittadini delle province di Grosseto e Siena a bussare alla porta dei propri amministratori e a chiedere spiegazioni”.