CAPALBIO – «Rispetto alle dichiarazioni stampa di giubilo e soddisfazione riportate sui quotidiani da parte di questo o quel politico manifesto qualche legittima preoccupazione oltre ad avanzare l’appello alla cautela». Il sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, torna a parlare della Tirrenica.
«Dall’esito della seduta del CIPE di venerdì 22 dicembre si legge chiaramente che, rispetto al Corridoio Tirrenico, è stata presentata al CIPE un’informativa e non sembrano essere state prese decisioni con Delibera – prosegue il primo cittadino -. Testualmente la nota di esito riporta: (omissis) Informativa sulla sull’iter procedurale di modifica della proposta di intervento di completamento del Corridoio Tirrenico»
«Pare di capire quindi che le decisioni fondamentali, e cioè passare da autostrada a progetto Anas, non sono corredate da una delibera, sarà quindi il prossimo Governo che dovrà assumere tali decisioni strategiche ed in merito alla tipologia dell’infrastruttura, al soggetto attuatore e di conseguenza individuarne le risorse, azioni che con dal comitato di ieri non sono state compiute. Resta dunque un’incognita procedurale: l’organizzazione dell’intervento “spezzatino” e non solo per l’assenza di risorse che il CIPE non ha né individuato né conseguentemente stanziato».
«Sull’Aurelia di continua a morire ma ormai in Italia si argomenta seppur a vanvera evidentemente per le campagne elettorali e non certo per risolvere annosi problemi che peraltro il comportamento politico consapevole di molti hanno lasciato irrisolti da oltre 40 anni. Per altrove si pensi alla bretella per Piombino trovate le risorse, sostituito il soggetto attuatore (da Sat a Anas) e fatta ieri la delibera Cipe. Ora, a meno di non trovarsi di fronte ad una serie di dilettanti allo sbaraglio, le questioni che si aprono sono due: o ci sono atti parte integrante della riunione CIPE dei quali avere conto e che dunque quantificano le risorse per gli interventi, oppure non c’è nessuna decisione concreta e che quindi è tutto un gran parlarsi per dire del tanto fatto che nel caso in specie corrisponde al fatto nulla».