GROSSETO – Un patto di filiera per rafforzare la competitività della pasta italiana aumentando la disponibilità di grano duro italiano adatto alla pastificazione, incentivandone la produzione sostenibile e la tracciabilità, e sostenendo gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità.
Questi i punti principali del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano siglato oggi da AIDEPI – Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, CIA – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli e ITALMOPA – Associazione Industriali Mugnai d’Italia.
“E’ un atto di grande valore – ha commentato il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi – perché apre scenari più tranquilli per i tanti agricoltori che gli anni scorsi hanno investito nella produzione di grano e si sono trovati, tra perdite di prodotto e ricavi insostenibili, a bloccare le semine ormai ormai economicamente insostenibile. Insieme a Cia, Alleanza delle Cooperative e Copagri rappresentiamo 3 milioni di associati che gravitano nel settore agricolo, 1,1 milioni di imprese agricole e 5mila cooperative agroalimentari distribuite su tutto il territorio nazionale, per un volume complessivo produzione, trasformazione e industria di circa 60 miliardi di euro. Questo protocollo – continua Tocchi rappresenta dunque una risposta concreta, volontaria e “di squadra” ad alcune criticità di filiera che ostacolano la crescita del settore.”
Il presidente di Confagricoltura Grosseto spiega poi che l’offerta di grano italiano, già penalizzata da una eccessiva polverizzazione, è spesso non pienamente adatta alle esigenze qualitative dei mugnai e dei pastai e la mancanza di strutture di stoccaggio adeguate rende difficile la valorizzazione e la classificazione della materia prima, che conseguentemente viene ricercata sui mercati esteri.
L’accordo prevede 5 ambiti di intervento al fine di valorizzare la qualità del grano duro italiano: Incrementare la disponibilità di grano duro nazionale di qualità e prodotto in modo sostenibile per venire incontro alle esigenze dell’industria molitoria e della pasta, incentivare e sostenere l’agricoltura virtuosa con premi di produzione legati al raggiungimento di standard qualitativi del grano e alle caratteristiche del territorio di produzione, concentrare progressivamente l’offerta di grano duro e censire i centri di stoccaggio idonei alla conservazione del grano duro di qualità, ma anche stimolare formazione, ricerca e innovazione nella filiera italiana grano-semola-pasta, ed infine promuovere e difendere in maniera coesa un’immagine forte della pasta italiana e garantirne la sicurezza anche attraverso la tracciabilità informatica dei vari passaggi della filiera.
“Per rendere operativo il protocollo di filiera – conclude Tocchi – verranno istituiti dalle organizzazioni tre gruppi di lavoro che opereranno, rispettivamente, sulla parte agronomica, su ricerca e sviluppo e sulla comunicazione.”