CASTELL’AZZARA – «Le difficoltà che oggi attanagliano il plesso scolastico di Castell’Azzara sono frutto di una politica sociale, economica e demografica, fatta di scelte sbagliate e miopi portate avanti dalle amministrazioni comunali di Castell’Azzara». Lo afferma Maurizio Coppi, consigliere comunale della lista civica “l’Alternativa” e dell’Uniuone dei comuni. «Va ricordato, ai cittadini, che il sindaco, con la sua maggioranza, non ha mai portato in consiglio comunale l’argomento scuola».
«Abbiamo ritenuto opportuno fare un’interrogazione nella seduta del consiglio dell’Unione quale sede istituzionale e alla presenza dei sette sindaci associati nell’Unione dei comuni (alla seduta del consiglio possono partecipare tutti i cittadini). Il presidente, Jacopo Marini, ha risposto nella seduta del 20 dicembre 2017, affermando con forza, che i provvedimenti adottati avrebbero riguardato solo la dirigenza dell’istituto comprensivo e il corpo docente dal punto di vista organizzativo, salvaguardando il futuro del plesso scolastico di Castell’Azzara».
«L’istituto comprensivo di Santa Fiora sino ad oggi ha goduto di una proroga regionale che gli ha permesso di svolgere il proprio ruolo pur avendo un numero di studenti inferiore a 400 – prosegue Coppi -. Nella fase di unificazione dei servizi dell’Unione dei comuni amiatini ciò ha permesso di tollerare il fatto che il plesso scolastico di Castell’Azzara restasse con l’istituto di Pitigliano. Alla scadenza dell’attuale proroga, Santa Fiora perderà l’Istituto comprensivo con conseguente indebolimento dell’Unione dei comuni amiatini».
La coerenza vorrebbe che il pacchetto Unione dei Servizi sia accolto in toto dagli associati, evidenziando il fatto che nulla toglierebbe al plesso scolastico di Castell’Azzara, ma rafforzerebbe l’Unione stessa. Anche se la regola del consiglio non prevede un dibattito sulla risposta all’interrogazione come fatto notare dal sindaco di Castedelpiano Claudio Franci, il presidente Jacopo Marini ha dato la parola al sindaco Fosco Fortunati. Nel corso del dibattito (molto agitato) sono emersi i grossi problemi politici che affliggono L’Unione dei Comuni. La decisione assunta dalla regione Toscana di prorogare per un anno l’attuale regime non risolve i destini delle 2 reggenze (Santa Fiora e Pitigliano) ma rimanda nel tempo».
«Questa situazione ci preoccupa e viene spontanea la domanda: invece di scrivere sulla stampa locale, sui social, volantini e quant’altro, perché gli Enti responsabili non si sono seduti ad un comune tavolo di confronto per trovare una soluzione al problema scuola per il bene della nostra comunità? Se ci guardassimo intorno, ci accorgeremmo di un continuo spopolamento, l’età media anagrafica dei cittadini residenti molto alta, i nostri figli costretti ad emigrare per trovare un lavoro, e se i giovani vanno via i figli da mandare a scuola dove li troviamo ? Sarebbe opportuno fermarsi a riflettere e chiedersi dove abbiamo sbagliato, come potremmo invertire questo trend negativo e perché non coinvolgere anche la minoranza che certamente potrebbe dare un valore aggiunto».
«Purtroppo il sindaco con la sua maggioranza parla della minoranza solo per rivolgergli critiche (ingiuste) l’argomento scuola decide di non metterlo all’ordine del giorno, convoca il consiglio comunale dando 15 minuti per affrontare sei punti all’ordine del giorno (vedi la seduta del 30 novembre). Questa è la politica dell’attuale amministrazione».