GAVORRANO – La tassa di soggiorno torna sull’ordine del giorno del consiglio comunale. E’ stato approvato nella seduta di questo pomeriggio una modifica al regolamento in cui la comunicazione delle presenze turistiche da parte delle strutture al Comune non sarà più bimestrale bensì trimestrale. A disposizione, quindi, un mese di tempo in più per compilare la documentazione che richiede una procedura piuttosto complessa.
«Abbiamo cercato di venire incontro alle segnalazioni degli operatori – ha spiegato il sindaco Elisabetta Iacomelli -. Sappiamo della criticità della procedura e nel 2018 la cambieremo con un sistema di comunicazione diverso. Dopo le festività è in programma una riunione per fare fronte alle problematiche riportate».
Ancora non è chiaro se sia “colpa” della complessa dichiarazione delle presenze da inoltrare al Comune o se il settore sia particolarmente soggetto a evasione fiscale, ma certo è che, nella giornata di oggi, gli operatori del settore sono stati letteralmente “invasi” da contravvenzioni da parte del Comune di Gavorrano. Secondo quando ci è stato riferito, le strutture ricettive hanno ricevuto decine di multe ciascuno tramite raccomandata per omissione di documentazione (ogni raccomandata è riferita a un bimestre diverso), in ambito degli stretti controlli che da alcuni mesi vengono effettuati dagli uffici competenti per combattere l’evasione fiscale.
Il regolamento, infatti, prevede la comunicazione delle presenze entro il giorno 15 del bimestre successivo, anche in caso di assenza di presenze. E’ accaduto, quindi, che molte strutture ricettive, nei mesi senza ospiti, non hanno rilasciato alcuna comunicazione agli uffici comunali, motivo per cui oggi hanno ricevuto un plico di multe per un periodo a partire dal 2013.
La Coldiretti, dopo numerose segnalazioni da parte delle aziende agrituristiche, si sta muovendo per tutelare i propri associati. «Ci siamo mobilitati – spiega Antonio Baisi, presidente della sezione di Gavorrano- dopo aver letto sul sito istituzionale del Comune di Gavorrano del raddoppio della tassa di soggiorno. Una decisione appresa a cose fatte e senza il diritto di parola da parte delle associazioni di categoria e gli operatori del settore. Credo che a livello politico sia la giunta sia l’opposizione hanno delle gravi colpe; l’amministrazione per aver “nascosto” la tassa all’interno del bilancio di previsione in una voce che un cittadino qualunque non poteva capire e l’opposizione per non aver reso nota la faccenda ai cittadini. La mancanza più grave di tutti sta comunque nel non aver coinvolto l’intero settore. Forse con un incontro avremmo potuto apprendere meglio le ragioni della giunta, capire a cosa sono stati destinati questi soldi negli anni, magari avremmo trovato soluzioni diverse o perlomeno potuto accettare con coscienza l’applicazione della tariffa raddoppiata. Un altro punto importante è che il Comune di Gavorrano non si serve di uno strumento fondamentale: un gruppo di operatori del settore da poter consultare in casi come questi. E’ un grande problema. Se non si fa sistema, non si può costruire niente di valoroso. Auspichiamo che venga costituita una consulta con il settore che in futuro possa prevenire a queste gravi mancanze di comunicazione».