GROSSETO – Al via la campagna di raccolta firme promossa dalla Uil “Due firme per far bene al mio paese”. La campagna ha come obiettivo la proposta di due iniziative di legge popolari su due tematiche trasversali che abbracciano il mondo del lavoro e delle famiglie:
Sostegno alla genitorialità, all’occupazione femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per madri e padri.
La proposta nasce dalla consapevolezza del fatto che le mamme e i papà che lavorano hanno sempre più bisogno di aiuto nella gestione della vita familiare mentre il welfare pubblico non riesce a sopperire a queste esigenze. Il risultato è che molte donne rinunciano al lavoro e si assiste a un calo drammatico delle nascite.
In particolare, l’articolo 1 innalza dall’80% al 100% della retribuzione l’indennità riconosciuta dall’INPS alle lavoratrici per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio.
L’articolo 2 aumenta da quattro (nel 2018) a trenta i giorni di congedo obbligatorio del padre, da usufruire nei primi mesi di vita del bambino in aggiunta al congedo obbligatorio della mamma, indennizzati dall’INPS al 100% della retribuzione.
L’articolo 3 introduce la possibilità, per entrambi i genitori, di utilizzare il congedo parentale facoltativo (sei mesi complessivi retribuiti entro i 6 anni di età del bambino), incrementando l’indennità corrisposta dall’INPS per tale periodo dal 30% al 50% della retribuzione.
Infine, per valorizzare maggiormente il contributo delle donne alla vita economica e sociale del Paese, all’articolo 4 è prevista, al termine del congedo obbligatorio di maternità, la possibilità di lavorare part-time dalla fine della maternità obbligatoria fino al compimento del primo anno di età del bambino.
Modifiche alla Naspi, estensione dell’APE Sociale alle categorie di lavoratori che ne sono esclusi.
Questa proposta riguarda i disoccupati e coloro che perdono il lavoro a pochi anni dalla pensione e che oggi sono esclusi dall’anticipo pensionistico gratuito. Per quanto riguarda i disoccupati, il nuovo trattamento di disoccupazione NASpI, sostiene il reddito al massimo per 24 mesi, con un assegno mensile proporzionato alla retribuzione media degli ultimi quattro anni, che si riduce del 3% a partire dal quarto mese di percezione. Ciò significa che chi beneficia dell’assegno per il massimo della durata (due anni), alla fine percepisce un importo ridotto di circa il 50% rispetto a quello iniziale.
L’articolo 1 mira, quindi, a garantire un assegno di disoccupazione dignitoso per tutto il periodo di godimento della NASpI, abrogando il décalage del 3%, mentre l’articolo 2 elimina il tetto alla contribuzione figurativa e evita ai disoccupati, già di per sé svantaggiati per aver perso il lavoro, di subire un ulteriore danno al momento dell’accesso alla pensione.
L’articolo 3 prevede, quindi, al primo comma, prima di tutto di rendere strutturale l’APE sociale (attualmente è una misura sperimentale fino al 31 dicembre 2018), poi di estendere l’APE sociale a coloro che genericamente abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e siano in stato di disoccupazione. Inoltre, lo stesso comma riduce il requisito contributivo per l’Anticipo Pensionistico gratuito da trenta a venti anni, come è attualmente previsto per la pensione minima di vecchiaia.
Il secondo comma dell’articolo 3 aggiunge all’elenco delle tipologie di lavoratori che hanno diritto di accedere all’APE Social, gli operai agricoli e i lavoratori della pesca.
A a partire da fine dicembre e con cadenza mensile partiranno quindi nei vari comuni della provincia di Grosseto le iniziative finalizzate alla raccolta firme con i Gazebo della UILA. L’intento è quello di sensibilizzare le persone circa tematiche importanti quali il lavoro e la famiglia che incidono sul futuro del nostro Paese.
La segreteria UILA Grosseto