FIRENZE – Buone anche per il 2016 le performance della sanità toscana, secondo il Programma Nazionale Esiti 2017, presentato stamani a Roma dal ministro della salute Beatrice Lorenzin. Il PNE 2017 è pubblicato sul sito dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ogni anno esprime valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure fornite dagli ospedali italiani.
“Ancora una conferma della qualità e della resilienza del sistema sanitario toscano – commenta l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – e una rassicurazione per tutti che l’attuale fase di transizione riformatrice avviene in condizioni di provata efficacia e sicurezza. Dopo la conferma del primato della Toscana nella garanzia dei livelli essenziali di assistenza (Griglia LEA), quello dell’efficacia ed efficienza della sua rete ospedaliera (rapporto SDO del Ministero della salute), e anche il primo posto conquistato dalla Toscana tra le Regioni benchmark, si riafferma, così come nel recente passato, la capacità del sistema sanitario toscano di ottenere esiti di cura tra i migliori nel panorama nazionale”.
“Il set di indicatori di esito che l’Agenzia regionale di sanità monitora da anni – osserva il direttore dell’Ars Andrea Vannucci -, selezionati per la loro capacità di individuare importanti temi di sanità pubblica e di buona funzionalità dell’attività ospedaliera, dimostra che i risultati sono in ampia maggioranza nella media nazionale o migliori. Nel 2016 è aumentato il numero degli ospedali toscani che hanno avuto tra i migliori risultati in Italia. In particolare, di grande spessore per qualità ed equità di distribuzione, gli esiti del trattamento dell’infarto miocardico acuto, a testimonianza dell’esistenza di una rete assistenziale di prima categoria, anche guardando al panorama internazionale”.
“Tutto ciò – dice ancora l’assessore – è il frutto della competenza e dell’esperienza dei nostri professionisti, ma un merito deve essere riconosciuto anche ai livelli organizzativi nei quali essi operano e all’efficace monitoraggio che il sistema sanitario regionale ha deciso di introdurre, utilizzando il Programma di Osservazione degli esiti toscano (PrOsE), che garantisce informazioni tempestive e consente di vedere l’andamento dei risultati in corso d’anno”.
Alcuni risultati degli ospedali toscani nel 2016
Buoni sono stati gli esiti dei pazienti con patologie nelle quali il tempo d’intervento è cruciale per il successo della cura. La mortalità dopo infarto miocardico acuto e ictus ischemico a 30 giorni dall’evento è favorevole in tutti gli ospedali. Significativo che ciò sia avvenuto proprio nel 2016, anno che vede gli ospedali impegnati nella riorganizzazione delle reti cliniche per patologie tempo dipendenti. Sette ospedali hanno mostrato infatti un miglioramento dei loro esiti per il trattamento dell’infarto acuto, che li ha portati ad essere tra i migliori a livello nazionale.
Il trattamento della frattura del femore ancora una volta presenta un’ottima qualità. Gli ospedali garantiscono tempestività dell’intervento e bassa mortalità a 30 giorni da esso. Solo due strutture ospedaliere nel 2016 hanno osservato un aumento di mortalità che, grazie al sistema di monitoraggio adottato, era già noto e oggetto di analisi interna. Per migliorare, si delinea come misura efficace l’introduzione di modelli assistenziali che prevedono la gestione multidisciplinare di questi pazienti. Ciò non sorprende se si considera che si tratta nella maggioranza di pazienti molto anziani e spesso portatori di malattie croniche, cioè in grado di peggio reagire allo stress da ospedalizzazione .
La cardiochirurgia in Toscana mostra eccellenti esiti, con uno dei migliori centri italiani per risultati sulle valvole cardiache, ma anche con un ospedale che presenta alcune criticità che già sono state oggetto di audit.
Buoni i risultati della chirurgia oncologica per tutte le neoplasie considerate. Solo un ospedale ha risultati per interventi per tumore del colon al di sotto dello standard. Semmai richiedono approfondimenti di valutazione alcune strutture le cui attività non sono confrontabili con metodi statistici sicuri per i pochi interventi che effettuano. Auspicabile la riorganizzazione mirata a minimizzare questo fenomeno e già delineata dalle delibere regionali che trattano del riordino della rete chirurgica oncologica.
Per la chirurgia generale l’attenzione del PNE è focalizzata sugli interventi di colecistectomia laparoscopica. In Toscana cinque ospedali hanno un numero di complicanze a 30 giorni dall’intervento superiore alla media nazionale e nove presentano volumi di attività più bassi degli standard nazionali previsti dalla legislazione sanitaria vigente. Va però evidenziato che almeno in due casi il volume è prossimo alla soglia e che si tratta di ospedali che garantiscono assistenza ad aree geografiche “disperse”.
Infine le malattie cardiorespiratorie. Gli esiti delle cure sono riferiti agli ospedali, ma in realtà si tratta per lo più di malattie croniche e per una buona comprensione dei fenomeni osservati è richiesta una lettura che guardi anche all’efficacia e all’accessibilità delle cure primarie. Gli ospedali toscani hanno risultati nella maggioranza dei casi nella media italiana, ma in cinque casi gli esiti appaiono meno favorevoli. In particolare, quattro di essi mostrano criticità nella mortalità dei casi di riacutizzazione di malattia respiratoria cronica. Migliore la situazione per i pazienti ricoverati per scompenso cardiaco, dove i due ospedali con esiti peggiori nel 2015 sono ora rientrati negli standard attesi, mentre un altro se ne è invece discostato. Come premesso, gli esiti osservati per queste malattie, pur rimarcando che sono migliorati, suggeriscono tuttavia la necessità di approfond ire le modalità di cura e presa in carico di questi pazienti nella globalità delle occasioni e dei luoghi di cura.
E’ con questa visione che sono in corso in tutti gli ospedali della Toscana revisioni dei casi clinici, così come questi indicatori sono oggetto d’attività di approfondimento nelle comunità professionali dei medici di medicina generale e degli specialisti. Al di là dei risultati attuali sono queste iniziative che confermano l’attenzione e la reattività di un sistema e pongono le basi per confermare nel tempo i buoni risultati del presente.