GROSSETO – «Il forziere di Paperon de Paperoni è nel cuore pulsante della società Acquedotto del Fiora s.p.a.». Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniela lembo, Antonella Pisani, Francesca Amore, Gianluigi Perruzza.
«Al tempo in cui dovette ricorrere agli aiuti economici erogati dagli istituti di credito, venne inserito nel contratto di finanziamento un vincolo di accantonamento degli utili, a garanzia dei finanziamenti erogati – prosegue M5S -. Negli anni, quindi, il forziere ha cominciato a riempirsi sino a sfiorare i 60 milioni di euro, sommando le varie riserve ed utili d’esercizio. Oggi quel particolare vincolo non esiste più ed il tesoretto, frutto del pagamento delle bollette tra le più alte d’Italia da parte dei cittadini in tutti questi anni, è nella piena disponibilità della società che vede il socio privato, Acea, possedere il 40% delle quote di partecipazione, mentre il restante 60% appartenere ai soci pubblici».
«Soltanto alcuni articoli di giornale e qualche indiscrezione hanno permesso alla notizia di raggiungere la cittadinanza ma, sostanzialmente, è passata inosservata – affermano i consiglieri pentastellati -. Oggi sappiamo che, per la prima volta da quando è entrato il socio privato, la società ha deciso di distribuire parte degli utili, circa 4 milioni di euro: il forziere di zio Paperone è in pericolo. Per questo motivo riteniamo fondamentale portare nuovamente al centro del dibattito politico la questione ed avviare un ragionamento molto serio sulla possibilità di ripubblicizzare il servizio idrico e rispettare finalmente l’esito referendario del 2011».
«Lanciamo un appello a tutte le amministrazioni pubbliche socie di Acquedotto affinché si attivino immediatamente nella elaborazione ed approvazione di atti deliberativi che ridefiniscano le linee di indirizzo e programmatiche della società partecipata; si promuovano iniziative tese ad incaricare, a consulenti ed esperti, la predisposizione di possibili piani di ripubblicizzazione del servizio idrico tenendo conto anche e soprattutto dell’enorme quantità di denari contenuti nel forziere che, ad esempio, potrebbero essere utilizzati per acquisire le quote di partecipazione del socio privato. Zio Paperone non se ne avrà a male, la banda Bassotti cambierà mestiere, zio Paperino arriverà a fine mese con qualche euro in più e Qui, Quo e Qua – concludono – avranno garantito un futuro migliore».