GROSSETO – “La rete idrica è un colabrodo con perdite superiori al 40 per cento, ci sarebbero secondo indiscrezioni non smentite ancora tratti di tubature in cemento-amianto e gli sportelli sul territorio vengono chiusi. Nonostante questo servizio tutt’altro che impeccabile ma pagato a carissimo prezzo, pare che l’Acquedotto del Fiora andrà a distribuire ai soci quattro milioni di utili, di cui 1,6 ai privati, Acea ed Mps. Un modo di agire quantomeno discutibile, a maggior ragione se a dare il via libera sono i sindaci del territorio, tramite l’Autorità idrica Toscana. Non vorremmo che qualche primo cittadino pensasse di far cassa con i soldi destinati ad un servizio essenziale come quello dell’acqua. La loro approvazione ci lascia decisamente stupiti”. Ad affermarlo sono i coordinatori regionali di Sinistra Italiana Marco Sabatini e Daniela Lastri commentando questa ipotesi apparsa sulla stampa e rilanciata dai Comitati Acqua bene comune di Grosseto e Siena.
“Finora l’azienda non ha detto niente su questa novità dei dividendi, del resto è la prima volta che accade dal 2002, ovvero dall’ingresso del privato nel capitale sociale. Il Cda, se ha questa intenzione, ci ripensi e non si azzardi a distribuire gli utili: pensi invece ad aumentare gli investimenti per risolvere le tante criticità ancora presenti, nonostante le bollette salate pagate dai cittadini, visto che nel 2015 Grosseto e Siena erano in testa alla classifica italiana, con una spesa media di 663 euro l’anno per famiglia, quasi il doppio del dato nazionale, 376 euro. Solo l’idea – concludono Sabatini e Lastri – di continuare a far profitto privato su un bene di tutti è allucinante. Eppure nel 2011 l’esito del referendum era stato chiaro, il 95,4% si espresse a favore della gestione pubblica del servizio idrico. Oltre 26 milioni di voti che sono diventati carta straccia”.