GROSSETO – «Avendo appreso da organi di stampa e media che la società Acquedotto del Fiora starebbe per distribuire fra i soci una somma complessiva per 4 milioni di Euro, la Federazione del Psi di Grosseto, già intervenuta circa un mese fa sul tema dell’acqua, intende esprimere il proprio pensiero critico sulla questione». Così inizia la nota della federazione provinciale del Psi.
«Anche se l’ente di gestione della risorsa idrica del nostro territorio è strutturato in forma di società (di diritto privato) per azioni, tale forma organizzativa, se pur in astratto consente di ritenere legittima una distribuzione degli utili, non va comunque mai intesa a prescindere dalla funzione che l’Acquedotto del Fiora svolge: il prelievo e la distribuzione ai cittadini di un bene primario per la vita quale l’acqua. Inoltre, come noto a tutti, la rete di distribuzione idrica ha, ormai da troppo tempo, assoluta necessità di una manutenzione organica e generale».
«Resta pertanto illogico (e profondamente errato) che un ente, che dovrebbe avere la sola finalità di garantire la fruibilità di un bene comune a tutti i cittadini, invece di investire gli introiti derivanti dalla gestione del servizio, nel miglioramento della rete delle tubature e nel miglioramento del rapporto con i cittadini, disperda invece tali risorse semplicemente trasformandole in introito per i soci (quand’anche fra i soci percettori vi siano enti pubblici come i comuni)».
«Il Psi, con la forza dei propri principi di attenzione al bene comune, che ne costituiscono la ragione sociale sin dal 1892, chiede infine che, almeno in futuro, i proventi della gestione del servizio idrico vengano destinati, invece che ad arricchire pochi, a migliorare la rete e a diminuire il costo delle bollette per i cittadini, utenti finali».
«Infine un accenno all’ipotesi di recupero dell’edificio fatiscente della ex Garibaldi e il suo riutilizzo quale nuova sede dell’Acquedotto. A che punto è il progetto? C’è ancora un reale impegno in tal senso? E con quali e quante risorse?».