MASSA MARITTIMA – Non è un romanzo, non è un reportage, è un genere “ibrido”… di “Cronache infedeli” appunto, l’omonimo libro presentato ieri al Palazzo dell’Abbondanza da Flavio Fusi. Il giornalista di origini massetane, formatosi in gioventù all’Unità e poi rimasto per oltre trent’anni al centro delle cronache internazionali raccontate dal TG3 dall’estero, ha voluto concedersi e condividere con questa pubblicazione, tutti i racconti di impressioni, atmosfere e di vita delle persone incontrate nei luoghi lontani, diversi, in cui ha vissuto e da cui ha portato notizie spesso storiche.
Dopo aver inviato “fatti” dal mondo, mentre cambiavano indelebilmente epoche, società e geografie, con il crollo del muro di Berlino, con la vittoria di Nelson Mandela, con i contrasti in Cecenia, le guerre nella ex Jugoslavia, le vicende storiche e politiche di Cuba e dell’America Latina, il tragico schianto infuocato delle Torri Gemelle, il giornalista dice con consapevolezza: «arrivato a questo punto ho pensato di raccontare la carne viva di luoghi e persone incontrati nei miei viaggi di inviato: quello che prima non potevo fare, per rispettare una verità dei fatti il più obiettiva e sintetica possibile, l’osso insomma delle vicende, ora posso narrare, con l’aiuto immaginario dei personaggi che ho incontrato: dalla giovane Ilaria Alpi, al funzionario comunista delle Germania Est fino a quel popolo liberato da Mandela a Joannesburg, dove il giorno dopo l’elezione del nuovo presidente erano tutti più sorridenti e io vagavo per la città godendone a pieno. Ad un certo punto ho pensato che quello che era rimasto fuori dalle cronache – ha concluso Fusi-fosse importante tanto quanto, quello che ne aveva costituito l’ossatura o forse di più». Questo emerge nella lettura delle sue cronache infedeli, accennate ieri da un lettore dell’associazione Liber Pater (Civa), Andrea Franceschi, che ha interpretato alcuni brani tratti dal libro.