GROSSETO – «In questi ultimi tempi siamo venuti a conoscenza del fatto che gli uffici anagrafe di alcuni comuni rilasciano certificati di residenza anche a persone che non hanno alcun titolo per abitare in alloggi affittati a terzi». È Confedilizia ad intervenire sul tema delle occupazioni abusive «Nell’ambito della lotta alle occupazioni abusive la legge dispone che “chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza, né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”».
«I richiedenti la residenza in un certo immobile devono consegnare “ai soggetti amministranti idonea documentazione relativa al titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare, in originale o copia autentica”, oppure rilascino “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà”. Il Ministero dell’Interno ha successivamente chiarito che, anche nelle ipotesi dell’iscrizione anagrafica, sia necessario acquisire la documentazione idonea a dimostrare il titolo di occupazione; e ciò anche attraverso la predetta dichiarazione sostitutiva di atto notorietà, “corredata dalle informazioni necessarie ai fini di verificare la veridicità delle informazioni rese”».
«I Comuni, che non acquisiscano la documentazione comprovante il titolo di occupazione (es. contratto di locazione), o la dichiarazione sostitutiva, debbono necessariamente informare dell’avvenuta richiesta di residenza in un immobile il proprietario, solo così potendo “verificare la veridicità delle informazioni rese”. Gli atti emessi in violazione del divieto divengono “nulli a tutti gli effetti di legge”, i proprietari in questione possano in qualsiasi tempo contestare le dichiarazioni rese non veritiere». Conclude Confedilizia.