GAVORRANO – “Da 1,30 a 2,60 euro a testa per una notte in un albergo a tre stelle. E lo stesso vale per gli agriturismi e tutte le altre strutture ricettive, arrivando fino a 4 euro per gli alloggi più lussuosi. Se chi amministra il Comune di Gavorrano voleva trovare la soluzione più efficace per affossare il comparto turistico in un territorio che di turismo continua a vivere, ebbene, c’è riuscito”.
Picchia duro sull’amministrazione Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia.
“Perché davvero risulta difficile – afferma – anche solo lontanamente comprendere la bontà delle valutazioni che hanno portato la giunta di centrosinistra che governa il territorio gavorranese a deliberare un salasso di tale portata. Perché di vera e propria stangata si tratta. Non esistono altre parole per definire un provvedimento che andrà a gravare pesantemente sulle tasche delle famiglie che decideranno di trascorrere una vacanza a Gavorrano, frazioni (come Caldana) comprese.
Al momento del conto si ritroveranno a dover pagare una tassa in misura probabilmente non prevista e magari qualcuno, purtroppo, deciderà di non tornare. Ma c’è dell’altro: un aspetto particolarmente grave della vicenda è l’assoluta mancanza di concertazione tra l’amministrazione comunale e gli operatori turistici. La giunta del sindaco Elisabetta Iacomelli ha deciso unilateralmente l’aumento della tassa di soggiorno, come atto d’imperio, senza avvertire la necessità di confrontarsi con chi nel turismo lavora, dagli operatori alle associazioni di categoria. Se sindaco e assessori l’avessero fatto, sicuramente avrebbero avuto modo di comprendere il loro grave errore. Purtroppo, non c’è da stupirsene: la decisione di raddoppiare l’imposta di soggiorno denota per l’ennesima volta quantomeno la mancanza di una strategia valida da parte di questa amministrazione di centrosinistra, se non un grave errore di valutazione. In ogni caso, dimostra l’inadeguatezza a prendere la decisione giusta per il bene dei cittadini. Nulla di nuovo, insomma”.
“Ci auguriamo che a palazzo municipale – conclude Marrini – ci possano essere ancora i margini per una marcia indietro. In caso contrario, insistendo con l’errore, auspichiamo che almeno una parte degli introiti maggiorati derivanti dall’imposta venga impiegati come prevede la legge, cioè destinati ai servizi di accoglienza. Altro ambito nel quale il Comune di Gavorrano sta dimostrando certo di non brillare”.