GROSSETO – Anche Coldiretti Grosseto ha preso parte questa mattina all’incontro presso la sede regionale di Coldiretti Toscana con l’assessore Marco Remaschi. Una delegazione di allevatori con Carlo Santarelli, presidente del Caseificio Sociale di Manciano, il presidente di Coldiretti Grosseto, Marco Bruni ed il direttore Andrea Renna sono stati presenti. Continua così il forte pressing e lo stato di mobilitazione di Coldiretti Toscana sulla vicenda dei danni arrecati alle aziende agricole dai predatori – lupo, cani vaganti ed ibridi di lupo – con attacchi registrati in diverse zone della Maremma, con razzie ormai quasi quotidiane, greggi dimezzate e danni alle stelle. Dopo un anno da quando Coldiretti, per denunciare il disagio degli allevatori, è scesa in Piazza Duomo a Firenze anche con i cinghiali, al grido di #riprendiamocilterritorio la guardia resta alta.
Marco Remaschi, assessore all’Agricoltura ha ricevuto un articolato documento in cui viene realizzata un’analisi della situazione e vengono illustrate le proposte dell’Organizzazione per affrontare questo insostenibile squilibrio dell’ecosistema. “Il momento resta delicato, va bene l’eliminazione del deminimis per le nuove richieste di danni ma insistiamo nel chiedere un percorso anche a ritroso così come abbiamo sottolineato la necessità di una risposta definitiva per i danni antecedenti il 2013 con i quali abbiamo già fatto diffida nei confronti della Regione in nome e per conto della quantità di allevatori interessati Abbiamo denunciato da mesi in molte aree della Maremma – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – una situazione di emergenza legata alle predazioni. Basti pensare che per il triennio 2014 – 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 1.348 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera i 3 milioni di euro. Numeri che parlano da soli e che non dicono tutto della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi. Attacchi non solo di lupi ma anche di individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti. Per salvare i nostri allevamenti non possiamo pensare di recintare tutta la provincia”.
La Toscana ospita un patrimonio di lupi significativo (nel 2015 è stata rilevata nel territorio toscano la presenza di 109 branchi per complessivi 600 lupi – ultimo dato ufficiale disponibile) e che la presenza della specie può rappresentare un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti limitato, ed in molte aree si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso.
Queste le richieste:
– garantire la puntuale e corretta quantificazione e liquidazione dei danni a seguito degli attacchi avvenuti nell’anno 2016 e precedenti, già oggetto di domande presentate dagli allevatori;
– applicare il regime di indennizzo tenuto conto della recente decisione della Commissione europea e della necessità di risarcire le aziende dell’intero danno subito: per la perdita degli animali predati, per la riduzione delle produzioni causate dagli attacchi agli allevamenti e per le spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi dai predatori;
– procedere all’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi lupo/cane attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia e con il coinvolgimento delle Prefetture, in considerazione dei rischi per la stessa sicurezza dei cittadini;
– mettere a punto e realizzare un programma finalizzato al sostegno del settore della pastorizia che, anche per i problemi legati alla predazione, è interessato da una preoccupante crisi, con numerose aziende costrette a cessare le attività di allevamento, soprattutto nelle aree marginali;
– finanziare programmi di ricerca finalizzati a mettere a punto nuovi strumenti di prevenzione degli attacchi e di controllo dei predatori;
– ad attivarsi per ottenere dal Ministero dell’Ambiente risorse finanziarie, con cui integrare quelle regionali, al fine di coprire l’intero onere derivante dagli interventi richiesti;
– a continuare a rendersi parte attiva nei confronti del Governo e delle altre Regioni perché venga adottato il Piano di conservazione e gestione del lupo, con l’immediata applicazione di tutte le misure in esso originariamente previste e finalizzate a preservare la specie evitando che questa confligga con attività di allevamento ed in generale con insediamenti umani, attraverso un riequilibrio della presenza del predatore sui diversi territori.
“Con questo incontro, che rappresenta un ulteriore passo della nostra mobilitazione vogliamo invitare la Regione Toscana ed in particolare il Presidente Enrico Rossi, l’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi e l’Assessore all’Ambiente Federica Fratoni ad intervenire anche sul Governo Nazionale – Presidente del Consiglio, Ministro dell’Agricoltura e Ministro dell’Ambiente – e sulla Presidenza della Conferenza Stato Regioni affinché, ognuno per le proprie competenze, concorra a dare risposte serie, strutturali e non emergenziali alle problematiche del settore, sostenendo quindi l’azione già svolta da Coldiretti a livello nazionale”.
L’Assessore Remaschi nel rispondere hai convenuti ha preso alcuni impegni precisi come la liquidazione dei danni per gli anni 2015 e 2016 entro la fine di quest’anno e l’emanazione di un nuovo bando con le risorse necessarie per i danni del 2017, non più soggetti al regime “de minimis” – quindi con il limite dei soli 15.000 euro di danno ad azienda in tre anni-, la conferma dell’impegno della Toscana a sostenere l’approvazione del Piano di conservazione del Lupo nella versione originaria con l’attivazione di tutte le misure previste, oltre alla disponibilità a realizzare con le Prefetture i comuni ed i corpi di polizia un coordinamento teso a contenere da subito il problema delle predazioni da parte di ibridi e/o cani vaganti in modo risoluto.