GAVORRANO – Raddoppiano le tariffe della tassa di soggiorno, approvate all’ultimo consiglio comunale. A partire dal 1 gennaio 2018 i gestori delle strutture turistiche dovranno fare da “agente contabile” e incassare le imposte destinate alle casse comunali dai turisti alloggiati nelle loro strutture. Come sempre del resto, dal 2013 ad oggi, ma con cifre molto più elevate.
Alberghi, residence, villaggi, bed & breakfast, ma anche case d’affitto, campeggi e agriturismi dovranno ora spiegare ai propri ospiti l’aumento della tariffa.
Per fare un esempio: in caso di applicazione massima di 4 euro giornalieri (il minimo è 1 euro, secondo la categoria della struttura) per un soggiorno di 10 giorni la cifra salirebbe da 20 a 40 euro. Per una famiglia composta di quattro persone, con figli sopra i 14 anni, significherebbe una spesa extra di 160 euro, da aggiungere al costo dell’affitto.
Gli operatori del settore annunciano proteste vivaci. «Abbiamo appreso dalla stampa – ci spiegano- e rimaniamo davvero scoraggiati di fronte a questo raddoppio della tassa di soggiorno. Ci stiamo già organizzando con le associazioni di categoria per protestare. Sono momenti critici per tutti, specie nel nostro settore. Ci resta solo di aumentare i prezzi e in ogni caso agli ospiti che hanno già prenotato, cosa si deve dire? Inoltre è vergognoso trattare i turisti, che la nostra categoria invece definisce “ospiti”, come polli da spennare. Ci aspettiamo un netto calo di presenze in un momento in cui siamo già in difficoltà tutti. Da parte dell’amministrazione comunale ci sentiamo traditi. Quando nella primavera 2013 la tassa fu introdotta in fretta e furia, perché le feste pasquali erano alle porte, ci dissero che presto le nostre proteste sarebbero state accolte e la tassa ridotta o addirittura cancellata. Oggi la raddoppiano. A proposito; tutti i soldi versati, dal 2013 ad oggi, dove sono stati investiti, e quali sono quelle attrazioni e servizi per i turisti che visitano Gavorrano»?
Sono quindi prevedibili scontri più o meno accesi prossimamente. Non da ultimo a livello politico in considerazione delle elezioni comunali alle porte.
Il sindaco Elisabetta Iacomelli spiega intanto, che è stata una scelta più dovuta che voluta. «E’ una misura che avremmo voluto evitare – dice al telefono – però non ci sono state le condizioni per farlo. Non ho mai negato che ci troviamo in grosse criticità e in questi quattro anni abbiamo fatto sforzi enormi per chiudere i bilanci. Non abbiamo potuto scongiurare questo aumento, ma c’è un’esigenza concreta di agevolare il settore turistico nel prossimo bilancio».