MASSA MARITTIMA – Ultime battute per la vicenda dell’area ex Molendi: lunedì 13 alle ore 21 il consiglio comunale di Massa Marittima sarà chiamato a mettere la parola fine ad una querelle che dura da quasi venti anni.
La vicenda nasce nel 1998 quando venne varato un progetto pubblico-privato di recupero dell’area retrostante la Cattedrale, fuori dalle mura cittadine, in un terreno che pur essendo a ridosso del centro storico, era occupato da capannoni adibiti al commercio all’ingrosso di frutta e verdura della società Renzo e Sergio Molendi srl. I primi problemi cominciarono quando a seguito della costituzione di un comitato cittadino che riuscì a coinvolgere l’allora Ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri, il ministero, incurante del fatto che sull’area erano già stati appaltati i lavori, appose il vincolo paesaggistico sull’intero centro storico e anche su quel terreno, rendendo, quindi, di difficile realizzazione l’accordo già stipulato.
“A mio avviso – commenta il sindaco Giuntini- l’apposizione di quel vincolo è stata la causa scatenante di tutti i problemi sorti dopo: per farla breve le restrizioni che quel decreto ministeriale dettava hanno fatto nascere e svilupparsi per quasi venti anni il contenzioso tra le parti, sfociato nella sentenza del Tar del 2013, confermata poi nel 2014 dal Consiglio di Stato”. Questa imponeva al Comune di stimare un importo risarcitorio che tenesse conto dei danni subìti dalla società a causa della mancata realizzazione del progetto; qualora la cifra offerta non fosse stata accettata dalla controparte, il Tar si sarebbe ulteriormente pronunciato con il supporto di un perito nominato dal tribunale stesso.
“Pur affrontandoci nelle aule di tribunale, non abbiamo mai interrotto il filo della trattativa – precisa il sindaco – partivamo da stime molto diverse (ndr. circa 900.000 Euro quella del Comune, quasi quattro volte tanto quella della proprietà) ma eravamo entrambi convinti che fosse necessario mettere la parola fine alla questione: solo con la conclusione del contenzioso si sarebbe potuta avviare la riqualificazione della zona, esigenza particolarmente avvertita da tutta la comunità massetana”.
Nei primi giorni del novembre scorso il perito del Tribunale ha consegnato la sua stima: il Comune di Massa Marittima avrebbe dovuto pagare 2.019.000 euro più gli interessi e la rivalutazione relativamente al periodo settembre 2017-giugno 2018, probabile data del pagamento. L’avere una cifra definitiva ha impresso un’accelerazione alla trattativa. Questi i punti salienti dell’accordo: il Comune di Massa Marittima si impegna a pagare la somma di 1.930.000 Euro in cinque rate a cadenza annuale senza interessi, la prima di 600.000 euro entro la fine dell’anno. L’area del sottopasso che avrebbe dovuto essere restituita alla società rimane di proprietà del Comune, che si impegna a cedere il terreno sterrato sottostante il parcheggio di Piazzale Mazzini; tutte le spese di giudizio saranno divise al cinquanta per cento tra le parti e infine i contraenti si impegnano a chiudere definitivamente la vicenda.
“Le cifre in ballo -dichiara il sindaco- nascono dalla sentenza del Tar, che riteniamo profondamente ingiusta, ma ritengo che abbiamo stipulato un accordo onorevole che allontana lo spettro del commissariamento del Comune e che, grazie alla dilazione in cinque anni, sarà sostenibile per la nostra comunità, specie perché nell’ultimo triennio abbiamo già accantonato circa 1.200.000 euro, sufficienti a pagare quasi tre annualità; da domani potremo cominciare a pensare a progetti di riqualificazione dell’area”.