GROSSETO – Un luogo storico della città viene restituito ai pitiglianesi dopo un lungo restauro. Si tratta dell’ex chiesa sconsacrata di San Michele, situata in via San Michele, appena fuori dalle mura di Pitigliano, ai margini della rupe di tufo.
L’edificio, dopo tanti anni, riapre al pubblico per volontà dell’amministrazione comunale. La cerimonia di inaugurazione si svolgerà venerdì 8 dicembre, alle ore 15, alla presenza del sindaco, delle autorità locali e della popolazione.
L’ex chiesa di San Michele, di proprietà comunale, è stata restaurata per stralci dal Comune di Pitigliano, dal 2006 al 2012. Con l’amministrazione Gentili sono stati effettuati gli ultimi ritocchi che hanno consentito di riaprire al pubblico.
Indubbio il valore storico dell’edificio: la chiesa fu costruita alla fine del Seicento sui ruderi della vecchia chiesa di San Rocco, a opera dei Faccendieri di Pitigliano, piccoli imprenditori di campagna, che la resero sede della loro Confraternita, eleggendo San Michele a loro santo protettore. I Faccendieri contribuivano alla Fiera di San Michele, nominando ogni anno tre Signori della Festa, che organizzavano la corsa, la lotta, la giostra e altri giochi. Ecco dunque il collegamento che si venne a creare tra la chiesa e la “Fiera del 29”. In occasione della ricorrenza del santo, il 29 settembre, la Confraternita teneva una processione dalla chiesetta di San Michele alla Cattedrale di San Pietro, con la bella statua di San Michele Arcangelo, in legno dorato, acquistata dagli stessi Faccendieri. Purtroppo la statua, negli anni ’60, è andata a finire in mano ad un antiquario, che l’ha venduta a Roma. In epoca più recente la chiesa di San Michele fu sconsacrata, utilizzata a scopi profani e poi abbandonata.
“E’ un edificio bellissimo a cui vogliamo assegnare un ruolo importante – afferma il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili – l’ex chiesa era stata restaurata, ma mai aperta al pubblico. Adesso tornerà a vivere per ospitare gli eventi culturali. Un bene storico che riacquista piena dignità e diventerà punto di riferimento per le attività culturali del territorio, dai concerti di musica classica, alle mostre, alle conferenze. Questo è il futuro che immaginiamo per l’ex chiesa di San Michele”.