GROSSETO – «La riforma Fornero andrebbe semplicemente abrogata perché ha causato e sta tuttora causando danni enormi ai lavoratori, e questa è la sostanza delle cose. Purtroppo la consulta, della quale rispettiamo la decisione, è già stata interrogata ed ha espresso un parere negativo». A parlare è Luca Alcamo, coordinatore provinciale di Articolo Uno Mdp.
«L’unica cosa che resta da fare è quindi cercare di modificarla in modo sostanziale. A settembre del 2016 CGIL CISL e UIL hanno firmato, insieme, un accordo con il governo che prevedeva alcuni cambiamenti fondamentali e che sono stati completamente disattesi, al punto che alla fine, a fronte di una spesa prevista di circa cinque miliardi di euro (che sarebbero stati comunque meno di un quarto rispetto ai ventidue dati alle aziende con il jobs act) si parla di una manciata di milioni».
«In seguito al mancato rispetto dell’accordo firmato appena un anno fa la CGIL decide, da sola, di scendere in piazza in cinque grandi città per far sentire la propria voce. Noi di Articolo Uno MDP rispettiamo l’autonomia e le scelte di ogni sigla sindacale, ma in questo caso, essendoci piena condivisione sulla scelta fatta, abbiamo deciso di manifestare insieme al Sindacato guidato da Susanna Camusso. Saremo quindi a Roma sabato due dicembre in piazza insieme a tanti compagni di lotta e invitiamo calorosamente i nostri iscritti e simpatizzanti a seguirci.
Siamo infatti convinti che quarantuno anni di lavoro siano più che sufficienti per consentire di andare in pensione con la coscienza più che pulita. Anzi, dopo quarantuno anni parlare di “pensione anticipata” sembra anche un po’ ridicolo».
«Crediamo anche che costringere i cittadini italiani a lavorare fino a sessantasette anni, quando i rigorosi e bravi tedeschi a sessantatré sono già in pensione, sia ingiusto ed ingeneroso. Alzeremo quindi di nuovo le nostre bandiere, sicuri del fatto che troveremo tanti compagni e compagne cammineranno insieme a noi».