GROSSETO – L’Azienda Usl Toscana Sud Est prosegue l’attività intrapresa dalle tre ex aziende sanitarie di Siena, Arezzo e Grosseto, per il recupero dei crediti e in particolar modo dei ticket non pagati a fronte delle prestazioni eseguite ai cittadini.
Nei prossimi giorni partiranno circa 50.000 avvisi bonari (poco meno di 28.000 sull’aretino, poco più di 13.000 per il grossetano e circa 9.500 nel senese) con la comunicazione di quanto è dovuto all’asl per le prestazioni erogate e che risultano non ancora pagate. Tra questi avvisi ci sarà anche il controllo dei falsi esenti sulle autocertificazioni del 2013.
I dati vengono estratti dalla procedura informatica con il supporto dell’ICT di ESTAR; l’Ufficio Recupero Crediti della Usl provvede a verificare i maggiori errori o inesattezze e invia queste note di pagamento agli utenti, attraverso un avviso bonario, non soggetto a notifica, che invita il cittadino ad adempiere al pagamento o a segnalare eventuali errori o inesattezze tramite fax o mail, utilizzando un modulo ad hoc allegato alla stessa lettera.
Nel caso in cui il cittadino abbia ricevuto un’errata richiesta di pagamento e abbia pagato nuovamente il ticket, si procederà a fare il rimborso.
Il percorso, quindi, garantisce al cittadino di dimostrare il pagamento o eventuali documenti a prova della correttezza del non pagamento del ticket.
Per ogni avviso viene anche garantito un call center cui fare riferimento fornendo nella lettera tutte le modalità di contatto.
Entrando nei dettagli delle tipologie di richiesta, gli avvisi in partenza sono sostanzialmente di tre tipi: per prestazioni erogate e ticket non pagato, visite non disdette e autocertificazioni mendaci.
Per il ticket non pagato sono avvisi relativi a prestazioni effettuate dall’utente per le quali non risulta pagato il ticket e per Arezzo riguarderanno gli anni 2013/2014/2015/2016 mentre per Siena il 2010 e 2013.
Per le visite non disdette la normativa regionale prevede sanzioni amministrative (in pratica delle multe) per non aver provveduto alla disdetta della prenotazione nei tempi stabiliti. Invece di inviare subito il verbale di accertamento viene inviata una lettera “bonaria” per evitare che piccole cifre raddoppino per il costo della notifica. E questo riguarderà principalmente Grosseto per gli anni 2015 e 2016.
Per le “autocertificazioni mendaci”, viene notificato un verbale di accertamento ad utenti che hanno sottoscritto autocertificazioni che sono risultate non veritiere (in base ai controlli incrociati tra Agenzia delle entrate/INPS/Ministero del lavoro. Il verbale notifica al cittadino l’accertamento e la violazione dell’art 316 ter Codice Penale, e permette la riduzione della sanzione (pagamento in misura ridotta) qualora gli utenti decidano di pagare entro 60 giorni riconoscendo la “colpa”.
Successivamente viene inviata un’ ordinanza di ingiunzione (a coloro che non hanno pagato o hanno fatto ricorso).
Questo procedimento è comunque un procedimento di garanzia e tutela per il cittadino in quanto il livello di ulteriore contatto e controllo che potrà essere attivato a ricevimento dell’avviso bonario, può fugare ogni dubbio laddove esista e facilitare la riscossione di quanto dovuto per l’azienda.