GROSSETO – Rivoluzione nelle tariffe per le mense scolastiche. Il comune ha deciso di mettere mano agli scaglioni di reddito, ritoccando le tariffe, alzandole o diminuendole.
«Non ci saranno aumenti sensibili, né manovre per far cassa – afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – la rivoluzione tariffaria non graverà sulle famiglie, è un efficientamento e una omogenizzazione quella che abbiamo fatto, di fatto, complessivamente, entreranno nelle casse comunali non oltre 28 mila euro in più rispetto allo scorso anno».
L’amministrazione ha ulteriormente suddiviso le fasce di reddito, inserendo anche una fascia alta oltre i 34 mila euro (28 bambini più oltre 1400 famiglie che, non avendo presentato isee, che finiscono direttamente in fascia massima) che pagherà 7 euro a pasto. Oltre a queste famiglie, gli aumenti riguarderanno le fasce da 11 a 11500 euro con un aumento di 50 centesimi, stesso aumento per la fascia dai 14 ai 15 mila euro, tra i 17 e i 18 mila euro l’aumento sarà di 60 centesimi. Tra i 21 e i 24 mila euro e tra i 28 e i 34 mila euro invece le tariffe diminuiranno.
Il Comune però rifiuta l’idea che gli aumenti gravino perlopiù sulle fasce medie, mentre le fasce alte, e quindi le famiglie meno abbienti paghino meno «Non abbiamo deciso di aumentare per alcuni scaglioni e non per altri – afferma l’assessore al bilancio Giacomo Cerboni -, ma abbiamo cambiato il sistema. Prima non c’era un criterio armonico di crescita da scaglione a scaglione. Ora, dopo la fascia da 3 euro, abbiamo fatto incrementi da 50 centesimi.
«Ci sarà un’ulteriore agevolazione per le famiglie con più figli, specie per il secondo figlio – afferma l’assessore ai servizi educativi Chiara Veltroni -. Inoltre prosegue l’attenzione alla qualità del pasto. Le proiezioni riguardano oltre 4 mila iscritti al servizio, su una media di 90 pasti a testa (calcolando sia coloro che accedono alla mensa un solo giorno, per i rientri, sia il tempo pieno)».
«Abbiamo atteso il definitivo inserimento degli uffici scolastici per avere un quadro completo dell’Isee per la proiezione – precisa Cerboni -: la rimodulazione tariffaria non crea un extra gettito. Il comune non ha cambiato le tariffe per fare cassa, ma perché c’era da conseguire gli obiettivi di equità fiscale che ci eravamo prefissati: alcune tariffe erano anomale». La diminuzione delle tariffe riguarderà anche il secondo figlio. Sono 3354 i primi figli 4109 gli iscritti totali, di cui 710 tra secondo e terzo figlio. 45 le persone totalmente esenti. 1298 coloro che non hanno presentato l’isee, perlopiù perché di fascia alta, 217 per secondo e terzo figlio.
Nel dettaglio, sono 588 i bambini che godranno di una raddoppio delle agevolazioni grazie a questa Amministrazione, il 15 per cento del totale. Gli aumenti interessano appena il 6 percento degli iscritti: 73 bambini, pari al 2,20 per cento, hanno un incremento di 60 centesimi a pasto, mentre per 126 bambini, il 3,08 per cento, l’aumento è pari a 50 centesimi a pasto. Gli incrementi di 10, 20 e 25 centesimi interesseranno 493 utenti, pari al 15 per cento del totale, portando quindi al 21 la percentuale complessiva delle famiglie che pagheranno di più. Infine, un totale di 1111 famiglie, il 33 per cento, non avranno variazioni in bolletta, mentre 253, pari al 7,50 per centro, avranno una riduzione tra i 10 ed i 25 centesimi a pasto.