CASTELL’AZZARA- “Abbiamo agito per salvaguardare i nostri presidi scolastici, senza danneggiare nessuno, men che meno Castell’Azzara”. L’Unione dei comuni Amiata grossetana , nella questione delle scuole e nella vertenza aperta col comune di Castell’Azzara, specifica di aver voluto salvare una delle autonomie scolastiche amiatine senza recare danno alcuno né al numero delle classi né alla qualità della didattica né al servizio in generale della scuola di Castell’Azzara. “In un clima di accentramento dei servizi a scapito delle periferie – spiega il presidente dell’Unione amiatina Jacopo Marini – riuscire a mettere in sicurezza un’autonomia scolastica con tutto ciò che ne deriva, come dirigenza, risorse finanziarie e personale, senza nocumento alcuno per gli studenti di Castell’Azzara, è una specie di miracolo che non ha nessun contraccolpo negativo”.
Ma ecco i fatti visti dal punto di vista dell’Unione dei comuni, dopo che il gruppo di maggioranza castellazzarese ha scritto una lettera aperta alla cittadinanza dove si accusa l’Unione di aver fatto una delibera che consentiva a Castell’Azzara di restare con Pitigliano e Sorano e poco dopo una seconda delibera in cui, invece, si contraddiceva la prima decisione.
Il presidente Marini respinge al mittente gli attacchi e spiega: “Nel territorio composto dall’Unione amiatina e da quella delle colline del Fiora, i numeri dei ragazzi consentono di avere tre autonomie scolastiche. Adesso ne abbiamo solo due (Castel del Piano e Pitigliano), perché Santa Fiora non raggiunge i 400 alunni. Finora le è stata consentita, su deroga, una reggenza, ma da ora in poi questo non sarà più possibile. Dunque, siccome il numero complessivo di alunni c’è, va redistribuito. E occorre farlo, perché perdere l’autonomia significa perdere non solo la presidenza, ma personale e risorse finanziarie per i piani educativi. La soluzione possibile è che Castell’Azzara vada col comprensivo di Santa Fiora-Semproniano-Roccalbegna, che così facendo supererebbe il tetto dei 400 alunni. Pitigliano e Sorano manterrebbero il loro istituto, ampiamente sopra i numeri minimi, e così Castel del Piano. Si avrebbero 3 autonomie.
Ci è stato assicurato dall’assessore regionale Grieco che per Castell’Azzara nulla cambierebbe: né si profila il rischio pluriclassi, né cambiamento della qualità della didattica e tantomeno la chiusura della scuola, come qualcuno ha paventato in una pubblica assemblea. L’operazione è solo di carattere organizzativo”. Marini ci tiene anche a sottolineare che per Castell’Azzara accettare questo passaggio è una questione di coerenza, dato che è dentro all’Unione dei comuni: “Dentro l’Unione – sottolinea il presidente – ci si sta per intero e non solo quando ci torna. Noi – dice – abbiamo dato come Unione a Castell’Azzara ben 90.000 euro in tre anni per il servizio di trasporto scolastico per permetterle di non aumentare le tariffe del trasporto scolastico alle famiglie. Sui servizi amministrativi e di polizia gli altri comuni da anni vanno in soccorso di Castell’Azzara. Noi siamo stati solidali. Adesso se c’è coerenza, occorre che anche Castell’Azzara lo sia. Poi, come ripeto, nessun danno ci sarà per la scuola di quel comune, anzi l’istituto comprensivo di Santa Fiora è “scuola digitale”, in tutti i suoi plessi, quindi anche sotto questo profilo sarebbe più coerente la collocazione della scuola di Castell’Azzara assieme alle altre scuole digitali.
Il presidente tiene a sottolineare anche che il sindaco di Castell’Azzara Fosco Fortunati è sempre stato informato della questione e che dopo la prima delibera che permetteva a Castell’Azzara di restare con Sorano i due sindaci Jacopo Marini e Federico Balocchi chiarirono che la cosa doveva essere approfondita in regione. “L’assessora Grieco – racconta Marini – ci rassicurò che nulla sarebbe cambiato per Castell’Azzara a causa di questo cambio di presidenza. Il sindaco Fosco Fortunati, che negli ultimi passaggi era assente per motivi di salute, aveva chiesto di essere informato passo passo e aveva pure chiesto una nota in cui si scrivesse nero su bianco la rassicurazione dell’assessora la quale gli ha pure telefonato. Abbiamo fatto tutto con la massima trasparenza. Non solo: la riunione della giunta dell’Unione dei Comuni di lunedì era stata convocata presso l’ospedale, proprio perché il sindaco Fortunati potesse essere presente, ma nel frattempo è stato dimesso ed è tornato a casa per cui è stato sostituito nella riunione dai suoi assessori. “
“Anche i sindaci di Pitigliano e Sorano, – conclude Marini – si sono mostrati disponibili a discutere l’operazione di salvataggio di una autonomia. Nessunissimo rischio per Castell’Azzara, dunque, mentre mi pare che la posizione di quel comune sia solo pregiudiziale e che non riguardi affatto la tutela dell’offerta scolastica, che resta inalterata. L’assessora Grieco ci ha dato l’ultimatum, i numeri ci sono, l’organizzazione è possibile e nessuno ci rimette. È una buona soluzione e su tale valutazione è venuta fuori la seconda delibera. Dunque se Castell’Azzara si batterà per restare con Pitigliano, l’Unione si batterà perché i propri presidi scolastici vengano salvaguardati e perché ci sia coerenza, dopo tanti anni in cui si è accettata una deroga senza motivi concreti ma solo politici. E in un clima di accentramenti e scomparsa di servizi come quello attuale, salvaguardare autonomie, risorse per l’istruzione e personale non è cosa da poco”.