FOLLONICA – Era un modus operandi ormai collaudato. Un copione che si ripeteva, e che ha portato tante persone a denunciare l’estorsione subita dall’inizio di novembre ad ora.
Due giovani donne di origine rumena, 21 e 25 anni, avvicinavano le loro vittime, uomini, in genere seduti in macchina, in qualche parcheggio o lungo una strada. Chiedevano l’elemosina per il bimbo neonato che portavano in braccio, figlio della più giovane, o, più frequentemente, offrivano prestazioni sessuali a basso costo, con pagamento anticipato. Quando l’uomo apriva il portafogli, vedevano la disponibilità economica, se non era già nell’auto, una delle due entrava prepotentemente nella vettura, minacciando che avrebbe detto di essere stata violentata se l’uomo non avesse consegnato tutto il denaro. Per rafforzare la minaccia veniva fatto credere che la complice, nel frattempo rimasta fuori dal veicolo con la carrozzina, avesse fatto alcune foto con il cellulare per documentare il rapporto e la violenza.
Sentendosi incastrato dalle false accuse, con la donna che cercava di strapparsi i vestiti di dosso per richiamare l’attenzione dei passanti, in molti hanno ceduto e consegnato il denaro richiesto. In molti hanno denunciato l’estorsione, ma è probabile che alcuni, vergognandosi, non abbiamo detto nulla. In un caso hanno anche tentato di sfilare la fede al dito di un anziano, procurandogli anche delle lesioni. Sabato l’ultimo episodio ai danni di un anziano di oltre 70 anni. L’uomo ha dato alle donne quanto aveva in tasca, 100 euro. Le due donne, al termine di una indagine portata avanti dalla compagnia di Follonica, sono state denunciate per tutti gli episodi di estorsione tentata e consumata e rapina sinora da loro commessi, la più robusta delle due si trova presso il carcere di Pisa.