MASSA MARITTIMA – I Comuni dell’Unione Colline Metallifere, Massa Marittima, Montieri e Monterotondo Marittimo , dopo l’adesione all’Associazione dei Comuni Toscani (ACT : www.associazionedeicomunitoscani.it) hanno avviato un programma di “progettazione partecipata” sullo sviluppo turistico dell’area, puntando sulla motivazione di alcuni cittadini a partecipare all’iniziativa.
Il programma è stato portato avanti con il supporto del prof. Renato Di Gregorio della Segreteria di ACT e mediante l’uso della formazione intervento che è la metodologia preferenziale prevista nella Convenzione istitutiva di ACT. Essa ha consentito di conseguire quattro obiettivi: la formazione di un gruppo di cittadini sulla modalità con cui sviluppare un progetto, la sperimentazione di una modalità che renda partecipe la comunità locale delle scelte turistiche di un territorio, l’individuazione di alcune soluzioni progettuali praticabili, frutto di un’analisi della situazione in essere e del confronto con altre realtà territoriali, interessamento di una schiera significativa di operatori economici ai temi della progettualità territoriale e quindi dell’integrazione di “rete”.
La sponsorship dell’iniziativa è stata assunta dai sindaci dei tre Comuni dell’Unione: Verruzzi, Termine e Giuntini. Nel periodo di sviluppo dell’iniziativa, che va dal 6 marzo di quest’anno ad oggi , 21 novembre 2017, si sono alternati due presidenti all’Unione; il sindaco di Montieri , Nicola Verruzzi, ha avviato il programma e Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo, lo conclude.
Al gruppo di progettazione hanno preso parte più di una ventina di cittadini diversi per provenienza, età, sesso e cultura, dal signore di 78 anni di Massa Marittima alla giovane laureanda di Follonica, dall’imprenditore agricolo di 58 anni di Montieri, alle giovani signore appassionate di cucina di Monterotondo e Montieri, a giovani laureati in discipline diverse dei tre Comuni, consulenti e proprietari di agriturismo e aziende agricole.
Il gruppo si è articolato in quattro sottogruppi di lavoro per affrontare i temi rispettivamente: dell’accoglienza turistica, del target a cui rivolgersi, dell’offerta, sia sul versante enogastronomico che del paesaggio.
Esso ha coinvolto una sessantina di imprese significative del territorio e gli Amministratori locali attivando così indirettamente, ma consapevolmente, una sensibilizzazione collettiva. Gli Amministratori si augurano che ciò costituisca un presupposto per attivare una progettualità collettiva di valenza territoriale e sfoci in soluzioni organizzative che garantiscano una Governance specifica e duratura per la gestione del turismo.
Varie sono state le scoperte fatte dai progettisti all’opera. Intanto la moltitudine delle iniziative di promozione di alcuni aspetti del territorio e degli attori che le propongono e le presidiano, al contrario, una carenza di Governance pubblica e integrata a livello locale dei processi necessari a individuare il turismo target e a gestire politiche, processi, strumenti e strutture ad hoc per attrarlo e soddisfarne i bisogni.
Ciononostante il turismo comunque cresce e addirittura sembra che le attrattività dei Comuni interni comincino a diventare una leva attrattiva per i Comuni della costa che fino a poco tempo fa si tenevano tutto per loro il turismo estivo, l’unico esistente.
I primi a fiutare questa inversione di tendenza sembrano essere gli investitori stranieri con il pericolo che, dopo aver acquisito le proprietà, trasformino e snaturino l’identità ancora forte del territorio, del suo ambiente naturale, del paesaggio, delle tradizioni culinarie, della cultura in generale dell’area.
Le stesse imprese non fanno “Rete”.Esse proteggono di fatto, ma non con la consapevolezza necessaria, i prodotti e i cibi della tradizione che oramai sono ricercatissimi dal turismo slow, quello di qualità, disponibile a godere di tali offerte tutto l’anno.
L’intervento, per la forma partecipativa che ha adottato, ha comunque dimostrato che i cittadini di buona volontà possono fare molto se dispongono di un metodo di progettazione efficace e godono della fiducia dei loro Amministratori per diventare, anche se per un tempo limitato, una sorta di consulenti per lo sviluppo del territorio.
Alla Regione Lazio era stato chiesto un piccolo contributo per pagare le spese di questa sperimentazione. Essa ha riconosciuto interessante l’approccio partecipativo e le finalità dell’iniziativa, ma per carenza di fondi non ha finanziato il processo. Forse questo ha dato ancora maggiore valore al programma, dimostrando che per promuovere “lo sviluppo locale dal basso”, più che i soldi, serve sollecitare e sostenere l’amore dei cittadini per la loro terra e aiutarli a esprimere e finalizzare le proprie idee e le proprie energie per il bene comune.
La presentazione si tiene oggi,21 novembre nella sala del Consiglio dell’Unione delle Colline Metallifere a Masa Marittima, dalle 15 alle 18. Possono partecipare tutti i cittadini che hanno a cuore lo sviluppo turistico dell’area e anche quelli che sono interessati alla metodologia utilizzata.