GROSSETO – Sono passati 25 anni dall’inchiesta di Mani pulite, eppure la corruzione, nel nostro paese, non è stata debellata. E proprio per parlare di coruzione nella pubblica amministrazione il Silp Cgil, il sindacato dei poliziotti, ha invitato l’ex Pm di Mani pulite Antonio Di Pietro a parlare nell’auditorium della Questura di Grosseto.
Il segretario provinciale della Cgil, Claudio Renzetti, ha ricordato i recenti casi che hanno interessato, anche in provincia di Grosseto, la gestione dei rifiuti e gli appalti Anas. «35 anni fa – ricorda Renzetti – quando fui nominati segretario di partito nel mio paese di 500 persone, fui mandato a Roma, a fare scuola di partito; il concetto era che, se svolgevi un ruolo politico, anche di base, dovevi avere i fondamentali. A me capita di andare nei comuni, a far la contrattazione sociale e i sindaci, a volte ostentano una certa ignoranza del diritto amministrativo, di come funziona un comune, si vantano di un civismo, di una provenienza dalla società civile, che non può significare però ignorare il funzionamento della macchina amministrativa».
All’evento, che ha avuto lo scopo di affrontare il tema della legalità, dell’imparzialità, della giustizia e del rispetto delle regole nel mondo del lavoro e nella pubblica amministrazione come valori fondamentali di una società sana che si pone come obiettivo il contrasto della corruzione e dell’illegalità diffusa, hanno partecipato, oltre a Di Pietro e Renzetti, Nazzareno Bisogni (giornalista), Marco Boschi (Professore a c. all’Università di Firenze), Pierluciano Mennonna (Segretario Nazionale Silp Cgil), Daniele Tissone (Segretario generale Silp Cgil).