GROSSETO – Chiedere alla Regione l’esenzione dal ticket per i soggetti sani con mutazione del gene BRCA, per garantire anche in Toscana , come già avviene in altre regioni italiane, equità di trattamento rispetto al resto della popolazione sottoposta gratuitamente alle campagne di screening: con questa finalità il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle di Grosseto, a firma della Capogruppo Daniela Lembo, ha depositato questa mattina un Ordine del Giorno per la prossima adunanza.
«La gratuità dei controlli alle persone portatrici di mutazioni patogenetiche dei geni BRCA1 e BRCA2 (che, com’è stato scoperto nel 1990 accrescono rispettivamente il rischio del cancro al seno e alle ovaie), garantirebbe il rispetto del diritto alla salute sancito dall’art.32 della Costituzione.
Le persone (per lo più donne ma anche uomini) portatrici di mutazioni in tali geni hanno infatti un’elevata probabilità (circa il 60%) di sviluppare un tumore mammario nell’arco della vita e le mutazioni di tali geni, nelle donne, conferiscono anche un rischio di carcinoma ovarico o tubarico stimato nell’ordine del 40% per il gene BRCA1 E del 20% per il BRCA2».
«Tali rischi risultano molto più elevati di di quelli delle donne della popolazione generale (circa l’8% per il tumore mammario e circa l’1% per il tumore ovarico) e si stima che le forme mutate di questi geni siano presenti in circa 1 donna su 1.000. Si è riscontrato che anche nella maggioranza delle pazienti in età avanzata cui viene diagnosticato il Tumore Triplo Negativo vi è stata la mutazione BRCA».
«Attualmente in Toscana il test genetico e la consulenza genetica vengono offerti agli uomini per individuare i portatori di mutazione BRCA anche se non sono previsti screening specifici e il test di ricerca della mutazione BRCA nota in famiglia viene offerto a tutti i soggetti a partire dalla maggiore età. I protocolli per le donne sane portatrici di mutazione BRCA prevedono invece dai 25 anni visita ginecologica, ecografia trans-vaginale e dosaggio CA125 semestrale e dai 35 anni, oltre le precedenti prestazioni, è prevista la Risonanza Magnetica e/o una mammografia annuale. Questa strategia di prevenzione risulta particolarmente costosa a causa dei ticket di compartecipazione alla spesa degli esami strumentali e delle tecniche di laboratorio, perché trattandosi di soggetti (ancora) sani, non è prevista l’esenzione del ticket per patologia o per invalidità».
«In Regione Toscana sono attivi al momento gli screening gratuiti sui tumori della mammella, del colon-retto, della cervice e HPV correlati e della prostata, che però si basano fondamentalmente su fasce d’età, senza tenere conto della predisposizione genetica, per cui si profila un palese problema di equità nell’erogazione delle prestazioni a favore dei cittadini. La Regione Emilia Romagna, la Regione Lombardia e la Regione Liguria hanno provveduto con loro delibere ad attuare piani di prevenzione mirati a questo particolare scenario (BRCA1 e/o BRCA2) con esenzione della compartecipazione e le Regioni Piemonte e Veneto stanno valutando l’introduzione dei medesimi criteri di prevenzione e relative esenzioni. Dato che il Piano Nazionale della Prevenzione 2014- 2018, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in data 5 novembre 2014 promuove tra le altre cose l’aumento dell’estensione reale dei programmi di screening e l’adozione di indirizzi regionali programmatori per il rischio eredo-familiare per il tumore della mammella, chiediamo alla Regione Toscana di garantire che i portatori di mutazioni patogenetiche dei geni BRCA, anche se sani, vengano inseriti in programmi di sorveglianza specifici volti alla diagnosi precoce e alla prevenzione dell’insorgenza del tumore alla mammella e/o dell’ovaio e di prevedere l’esclusione dalla compartecipazione alla spesa (ticket) per le prestazioni periodiche di massima sorveglianza a cui sono sottoposti i soggetti sani a rischio, individuando uno specifico codice di esenzione da riportare nel campo esenzione delle richieste di prestazioni per la diagnosi precoce del tumore della mammella/ovaio in pazienti con riscontro di rischio eredo-familiare . Auspichiamo vivamente che tutto il Consiglio Comunale, all’unanimità, approvi questo Ordine del Giorno, trattandosi, in definitiva, di una questione di equità e diritto alla salute dei cittadini toscani».