GROSSETO – “Mentre la politica discute sulla toponomastica e su dove possano o debbano andare a passeggio i consiglieri comunali e gli attivisti di centrodestra il sabato sera, la Cgil ci informa che in meno di dieci anni la provincia di Grosseto ha perso praticamente diecimila posti di lavoro a tempo pieno”.
A scriverlo è Luca Alcamo, coordinatore provinciale di Articolo Uno Mdp Grosseto
“Aspettavo una qualche reazione da chi governa o da chi fa opposizione – scrive Alcamo – ma al di là di una certa costernazione, non sembra che il grido di allarme sia stato recepito da qualcuno, se non da qualche attento commentatore. Però diecimila posti di lavoro sono tanti, come sono tanti i quasi 5000 euro di reddito disponibile che ogni famiglia ha in meno rispetto al 2008.
Se qualcuno orina in una siepe (cosa bruttina, per carità) si descrive il territorio come se fosse in mano alle gang più efferate urlando che serve più sicurezza, ma sul fatto che siamo la seconda provincia d’Italia per morti sul lavoro nessuno pare trovare il tempo di scrivere due righe”.
“Per quanto riguarda la precarietà invece siamo proprio primi, infatti siamo gli unici a raggiungere il 54%, ovvero ben più della metà, di contratti non standard – aggiunge – L’allarmismo non serve, ma anche continuare a discutere di quanto fosse bella la Maremma che fu non creerà un solo posto di lavoro, e se si vuole più “sicurezza” il passo fondamentale è creare più benessere per chi il benessere non sa neanche più cosa sia. Articolo Uno Mdp vuole rimettere al centro della discussione politica il tema del lavoro.
Parlo di discussione politica perché le persone, per quanto si possa fare il gioco delle tre carte con i dati dell’Inps, che la situazione è grave lo sanno già benissimo: lo vivono sulla propria pelle o su quella dei loro cari.
In questo la Cgil, oltre a dare a tutti noi un’importante “sveglia”, dimostra una notevole capacità di pensiero lungo inserendo nei propri calcoli non solo i lavoratori dipendenti ma anche, cosa non banale per un’organizzazione sindacale, i lavoratori autonomi. Noi, da parte nostra, abbiamo iniziato già in questi giorni una “campagna d’ascolto” durante la quale ci proponiamo di organizzare incontri con tutti gli attori della società civile che operano sul territorio: sindacati, associazioni datoriali e di categoria, imprese e associazioni culturali”.
“È possibile contattarci – ricorda – alla e-mail articolo1mdpgrosseto@gmail.com. Questo allo scopo di avere un quadro il più possibile accurato della situazione esistente e delle strategie necessarie da mettere in campo. Di sicuro non possiamo pensare che la rete imprenditoriale maremmano amiatina sia in grado, senza un forte supporto pubblico, di cambiare il senso di marcia della nostra economia.
Serve quindi che, in tempi ragionevolmente brevi, il governo nazionale riconosca lo stato di crisi complessa del territorio e trovi, insieme alla regione e a quel poco che resta della provincia, fondi da investire per creare lavoro e sviluppo. Altrimenti la mucca nel corridoio diventa un toro”.