GROSSETO – “Siamo di fronte a potenzialità importanti a cui la Regione cerca di dare il massimo supporto. Le 75 domande che abbiamo ricevuto e che prevedono investimenti per 173 milioni di euro testimoniano che nella filiera dell’agroalimentare esistono disponibilità reali da parte dei privati che sarà nostro compito cercare di soddisfare interamente”.
È con questo giudizio e questa promessa che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha salutato la costituzione del Comitato promotore del Distretto agroalimentare della Toscana del Sud, avvenuta questa mattina presso la Camera di Commercio di Grosseto, alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi, del presidente della Cciaa, la Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, Andrea Sereni, di quello della Cciia di Siena, Massimo Guasconi, e del presidente della commissione agricoltura della Camera dei deputati, Luca Sani, oltre al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
Rossi ha poi sottolineato come si tratti di “un’occasione alla quale non possiamo rinunciare, anche perché queste aree possono diventare le zone agricole più forti dell’intero Paese”, visto che oggi “c’è una domanda di prodotti alimentari di qualità che non è stata intaccata neppure dalla crisi”.
“L’obiettivo a cui da oggi cominciamo a lavorare – ha precisato il presidente – è quello di riuscire a finanziare tutti gli oltre 150 milioni di euro di investimenti che risulteranno ammissibili. Questo è un tassello fondamentale per far decollare il settore agroalimentare, un comparto per cui dal 2012 ad oggi in questa area abbiamo investito 53 milioni di euro che sono stati destinati soprattutto alla messa in sicurezza dell’assetto idrogeologico e per il quale stiamo procedendo ad un censimento degli invasi che sarà concluso nella metà del prossimo anno e al raddoppio della diga di Montedoglio, perché non possiamo permettere che la siccità distrugga i raccolti”.
La conclusione del suo intervento il presidente Rossi l’ha dedicata alle infrastrutture, dapprima ricordando che la Toscana del sud per inviare i propri prodotti in tutto il mondo può contare sul porto di Piombino, pronto ad accogliere qualunque tipo di nave e alla questione della direttrice nord sud, rispetto alla quale ha detto di preoccuparsi di “concludere questa vergogna delle quattro corsie che devono finalmente essere realizzate”, precisando di aver fiducia in quanto promesso dal ministro Delrio, ovvero nei 350 milioni che il Comitato interministeriale per la programmazione economica entro fine anno dovrebbe stanziare per realizzare e mettere in sicurezza una strada a 4 corsie ovvero “la settima, e mi auguro ultima, proposta arrivata nei sette anni del mio doppio mandato per realizzare un’opera che è fondamentale per lo sviluppo di questa pa rte della Toscana”.
“La Regione premierà le migliori progettualità dell’agroalimentare. Al momento non abbiamo le risorse per accogliere tutte le 75 domande presentate, ma vogliamo comunque fare in modo da non lasciare indietro nessuno”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi, nel corso del suo intervento all’iniziativa che si è tenuta presso la Camera di Commercio di Grosseto in occasione della costituzione del Comitato promotore del Distretto agroalimentare della Toscana del Sud.
“È con orgoglio – ha aggiunto l’assessore – che tocchiamo con mano l’interesse che il mondo imprenditoriale dimostra in questo settore e che ci permette di coltivare l’ambizione di fare di questo Distretto un progetto pilota prima per la Toscana e poi a livello nazionale. Oggi diamo concretezza ad un’idea nata a Follonica nel gennaio 2016 quando, insieme al ministro Martina, ci siamo chiesti cosa potevamo fare per questo territorio, per riconoscere la sua vocazione. E va sottolineato come non sia stato banale riuscire a mettere insieme quattro province, cioè tutta quella di Grosseto con la parte sud di quelle di Siena e Livorno e l’area cortonese di quella di Arezzo e spaziare praticamente in tutti i settori del comparto, da quello cerealicolo, alla zootecnia, al lattiero caseario, al florovivasimo, all’ortofrutta, all’itticoltura e altri . È quindi con fiducia che guardiamo avanti, alla scadenza del 27 novembre in cui inoltreremo al Ministero le proposte di contratto di Distretto”.