GROSSETO – Difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy e quindi le produzioni locali. Questo uno dei principali obiettivi della nuova realtà associativa denominata “Filiera Italia”, di cui è stato siglato l’atto costitutivo nei giorni scorsi. L’iniziativa è promossa da Coldiretti, Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica) e annovera, tra i soci fondatori, anche la cooperativa maremmana dell’Olma di Grosseto insieme a Bonifiche Ferraresi, Ocrim, Farchioni Olii, Cirio agricola, Donna fugata, Maccarese, Giorgio Tesi group, Terre Moretti (Bellavista) e Amenduni Spa.
“Per la prima volta l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza insieme per valorizzare il Made in Italy – sottolinea il direttore della sede grossetana di Coldiretti, Andrea Renna che aggiunge – Una compagine associativa riunita attorno ai valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole ma anche per favorire la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari basate sui principi della dieta mediterranea, attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad una alimentazione sana, variata ed equilibrata”.
“Nasce finalmente un’alleanza di filiera che mette insieme due componenti preziose e reciprocamente imprescindibili del più importante settore di questo Paese: la produzione agricola e l’industria italiana di trasformazione alimentare – commenta Massimo Neri, presidente dell’Olma – Finisce una contrapposizione immotivata e fuorviante e nasce un’alleanza che tutela la vera distintività e l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana”. “Un nuovo protagonista fiero ed orgoglioso di rappresentare in Italia – il commento del presidente di Coldiretti Grosseto Marco Bruni – ma anche sui mercati mondiali sia i prodotti di eccellenza del vero made in Italy sia il modello efficiente e sostenibile dell’agroalimentare che tutto il mondo ammira e richiede”.
“Insomma una nuova forma di rappresentanza in cui Coldiretti, sempre più sindacato imprenditoriale di filiera, insieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori, compresi i mezzi tecnici per l’agricoltura e la tecnologia avanzata per la trasformazione alimentare, sono uniti per la realizzazione di accordi economici e commitment concreti finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola nazionale anche attraverso la realizzazione di contratti di filiera sostitutivi dell’ormai superata stagione della sterile interprofessione. Una delle prime battaglie che vedrà impegnata “Filiera Italia” sarà quella contro l’etichettatura a semaforo inglese, oggi replicata e aggravata dal nutriscore francese che penalizza un prodotto di eccellenza come l’olio d’oliva ed avvantaggia incomprensibilmente prodotti come l’olio di colza”. Conclude Coldiretti.